Le auto elettriche sacrificano le foreste

Fotomontaggio minatori in Congo + e-car Le auto convenzionali sono molto dannose per l'ambiente ed il clima. Ma anche le auto elettriche, ritenute l’alternativa ideale, causano seri problemi. (© shutterstock.com + CCBY-NC-ND20 - Collage RdR)

L'Unione Europea (UE) sostiene che le auto elettriche sono rispettose dell'ambiente e del clima e le promuove con finanziamenti copiosi. Queste auto, però, hanno bisogno di enormi quantità di elettricità e di materie prime per batterie e produzione, che provengono dalle foreste del Congo, Indonesia e Sud America.

News e aggior­namenti Lettera

CA: All’Unione Europea e ai governi degli stati membri della UE

“Le auto elettriche sono una soluzione fallace per il cambiamento climatico. Chiediamo politiche di mobilità che rispettino le persone e la natura.”

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Le automobili con motori a combustione sono molto dannose per le persone, l'ambiente ed il clima. Ma anche le auto elettriche, proposte sempre più spesso come alternativa imprescindibile, causano seri problemi: la loro produzione richiede grandi quantità di materie prime metalliche. 

Ogni auto elettrica di fascia media è composta da circa 1.800 chilogrammi di metalli ed altri materiali, principalmente acciaio, alluminio, rame e materiali sintetici. Se non il 100%, la stragrande maggioranza di questi materiali sono importati, e gran parte di essi provengono da miniere che si trovano nelle foreste dei paesi tropicali.

Le batterie agli ioni di litio, il cuore dei veicoli elettrici, non fanno eccezione. In un veicolo di fascia media, le batterie pesano circa 440 kg, cioè 10.000 volte di più della batteria di uno smartphone (42 gr.). Oltre al litio, contengono manganese e grafite, 10 kg di cobalto e 30 kg di nichel.

Due terzi della produzione globale di cobalto provengono dalla Repubblica Democratica del Congo. Cobalto, rame e nichel sono estratti in una striscia di 800 chilometri di foresta nel sud del paese. Le condizioni dei lavoratori sono terribili per una paga misera. Spesso le miniere coinvolgono anche lo sfruttamento del lavoro di migliaia di bambini.

Il nichel proviene dall'Indonesia e dalle Filippine. I più grandi depositi di rame si trovano nelle Ande sudamericane, e una grande quantità di ferro per la produzione di acciaio proviene dal Brasile.

Per una mobilità elettrica "pulita", le transnazionali minerarie divorano le foreste tropicali, distruggono la biodiversità, inquinano l'ambiente e causano miseria e le peggiori violazioni dei diritti umani.

Firmate la petizione per esigere che la UE cambi urgentemente la sua politica di accaparramento sfrenato delle materie prime. Abbiamo bisogno di una politica ecologica che non implichi sfruttamento e distruzione, e di riduzione del numero di veicoli privati sulle strade.

 

Infor­mazioni

Molta energia

Le auto elettriche sono più efficienti dei veicoli con motori a combustione. Ma non è garantito con prove scientifiche che la produzione di elettricità sia ecologica. Molte centrali producono energia con un'efficienza molto bassa e da fonti molto inquinanti come il carbone, la lignite, il nucleare, il petrolio o il gas naturale. La porzione di consumi di energia elettrica provenienti da fonti rinnovabili è molto bassa nella maggior parte dei paesi del mondo (per esempio Spagna 39%, Italia 37% Cile 17%, Argentina 4,8%). 

Inoltre, bisogna considerare che anche prima di percorrere i primi chilometri, le auto elettriche avranno causato più danni alle persone e alla natura delle auto con motori a combustione. La produzione di auto elettriche ha un'impronta ecologica maggiore perché richiede più energia a causa dell'estrazione e del trattamento della grande quantità di diverse materie prime necessarie per la loro produzione. Così, è solo dopo 100.000-150.000 chilometri percorsi che un'auto elettrica offre un risparmio energetico rispetto a un'auto tradizionale.

 

Moltissime risorse

La batteria NMC (nichel manganese cobalto) di un'auto di fascia media pesa circa 440 kg. La batteria di uno smartphone pesa poco più di 40 grammi (ad esempio 41 grammi nel caso di un Apple iPhone XS; o 43 grammi nel caso di una batteria standard di un telefono Samsung).

Le materie prime necessarie per la produzione di batterie devono essere importate quasi interamente. In un'auto elettrica di classe media le batterie sono composte da circa 80 kg di rame, 30 kg di nichel, 30 kg di grafite, 10-20 kg di litio, 10 kg di manganese e 8 kg di cobalto.

La maggior parte delle auto elettriche sono alimentate da motori sincronizzati con magneti al neodimio-ferro-boro. Questi contengono le cosiddette terre rare come il disprosio, il neodimio, il praseodimio e il terbio. L'estrazione delle terre rare – definite rare non perché scarse ma perché difficili da estrarre - viene effettuata principalmente in Cina. Richiede molta energia e prodotti chimici, e il processo porta alla generazione di grandi quantità di fanghi velenosi e rifiuti minerari.

 

La produzione di batterie come motore della crescita economica

Nel 2021 ci sono stati 10 milioni di auto elettriche in circolazione nel mondo. Secondo le stime della Commissione Europea, saranno 200 milioni entro il 2028. L'obiettivo della mobilità elettrica è quello di orientare la crescita economica.

La produzione di batterie è vista come una tecnologia fondamentale per la mobilità elettrica. Ad oggi, le aziende automobilistiche comprano le batterie agli ioni di litio necessarie per le auto in Cina, Corea e Giappone. Solo il 3% delle batterie al litio sono prodotte in Europa.

"Dobbiamo agire in fretta per catturare questo nuovo mercato europeo che vale 250 miliardi di euro all'anno a partire dal 2025", ha detto la Commissione europea. L'industria automobilistica europea - aziende come BMW, Daimler, PSA (Peugeot, Opel e Citroen), Renault e Volkswagen (VW) - stanno facendo pressione sulla UE. La sola VW sarebbe in grado di offrire un totale di 80 modelli diversi entro il 2030. L'azienda intende investire fino a 50 miliardi di euro nel business delle batterie.

 

L’alleanza europea delle batterie

Nell'ottobre 2017, la UE ha istituito la “European Battery Alliance”. Con il denaro pubblico, il suo obiettivo è quello di avviare una produzione europea di batterie. La proposta è di aprire 20-30 grandi fabbriche, chiamate gigafactories, nella UE con la partecipazione delle più grandi aziende di batterie del mondo, come CATL dalla Cina e LG Chem dalla Corea del Sud.

Nel maggio 2018, la UE ha stabilito il piano d'azione strategico sulle batterie come parte del suo terzo pacchetto di sviluppo "Europa in Movimento" .

Il piano d'azione chiede di "garantire l'accesso alle materie prime dai paesi non UE ricchi di risorse e facilitare l'accesso alle fonti europee di materie prime". La Commissione europea invita gli Stati membri a intensificare il loro sostegno ai progetti di produzione di batterie, a fornire il necessario sostegno finanziario, nonché a semplificare e accelerare i permessi per l'estrazione e la lavorazione delle materie prime necessarie.

 

Il Patto Verde (New Green Deal) istituito per aprire il passo all’estrattivismo anche nella UE

Vista la quantità ingente di materie prime metalliche che serve per produrre batterie per i mezzi elettrici ed ibridi, la UE cerca di rafforzare la sua autonomia nell’accaparramento di materie prime metalliche per la mobilità elettrica ed ibrida, ed ha deciso di sfruttare anche le miniere nel suo territorio. Questo, a suo dire anche per evitare di dover rifornirsi all'estero, e per ripararsi dalla concorrenza mondiale per l’accaparramento di queste materie prime che sta diventando sempre più pressante.

L’Italia non fa eccezione, perché ha giacimenti di materiali metallici molto appetibili (nichel e cobalto in particolare) che spesso si trovano in zone di montagna di antica tradizione mineraria, ormai dismessa, che sono diventate un patrimonio ambientale a vocazione turistica. Pertanto, aprire queste aree all’estrazione mineraria potrebbe portare l’Italia a correre gli stessi pericoli che oggi devono affrontare molte popolazioni del sud del mondo, che da decenni vengono invase da compagnie minerarie spesso straniere che depredano e degradano i loro territori, lasciandoli inutilizzabili per anni. Se non per sempre.  

 

Mobilità elettrica significa ancora più auto in circolazione

Poiché le batterie hanno un'autonomia limitata, le auto elettriche sono spesso il secondo o il terzo veicolo di proprietà, e sono utilizzate per brevi viaggi all'interno delle città. Per i viaggi più lunghi, le auto con motore a combustione sono ancora utilizzate - e ci sono sempre più grandi SUV e auto sportive pesanti che comportano un consumo energetico molto elevato.

Di conseguenza, il numero di auto sulle strade sta aumentando. Solo in Italia, il numero di veicoli sulle strade ammonta a 51,6 milioni di mezzi. Le auto sono 39 milioni e le moto da 6,8 milioni, secondo gli ultimi dati dell’Automobile Club d’Italia (ACI) pubblicati nel 2019 . 

In Italia, secondo i dati dello Smart Mobility Report del 2021 dell’E&S Group (Polimi), in Italia ci sono 200mila auto elettriche, che corrisponde al doppio di quelle (99mila, più 6.400 veicoli commerciali leggeri) che circolavano nel 2020. 60mila immatricolate nel 2020, quasi il triplo (+251%) del 2019 e il 4,3% delle immatricolazioni totali.

 

Denaro pubblico acquistare auto elettriche

In Italia è stato istituito l’Ecobonus, che ha messo a disposizione 57 milioni di euro nel fondo per corrispondere un incentivo fino a 6.000 euro per l’acquisto di un’auto (a un solo componente per nucleo familiare) a basse emissioni di CO2, ovvero auto ibride e elettriche.

Di queste sovvenzioni beneficiano anche le aziende e in generale, si può dire che le sovvenzioni per l'acquisto di veicoli a basse emissioni di CO2 ricadono sulle spalle di tutti i contribuenti, e che coloro che ne beneficiano sono quelli che comprano auto più spesso, consumano più carburante, guidano di più e hanno un reddito più alto. Queste sono le conclusioni di un rapporto di un forum che ha studiato simili programmi di sovvenzioni per l'acquisto di auto aziendali in Germania. 

Inoltre, due terzi dei chilometri sono percorsi individualmente, in mezzi di trasporto a motore. In media, ogni autovettura è occupata solo da 1,4 persone. E per la maggior parte del giorno e della notte, le auto sono parcheggiate. 

Lettera

CA: All’Unione Europea e ai governi degli stati membri della UE

Gentili Signore, Egregi Signori,

Tutte le auto con motori a combustione sono molto dannose per l'ambiente.

Anche l'elettro mobilità non è così rispettosa dell'ambiente e del clima così come viene presentata. Al contrario, richiede enormi quantità di elettricità, la cui produzione ecologica non è garantita.

Inoltre, la produzione di auto elettriche richiede grandi quantità di metalli e altre materie prime, quasi il 100% delle quali devono essere importate da paesi tropicali e zone di forestali.

La mobilità elettrica, inoltre, non porta a una diminuzione del traffico stradale, come evidenziato dal numero crescente di immatricolazioni di veicoli a motore e dalla crescente congestione stradale.

Vi chiediamo di prendere provvedimenti per ridurre il numero di auto e il volume del traffico automobilistico. Questo significa creare le condizioni per permettere alle persone di raggiungere le loro destinazioni in modo rapido e sicuro a piedi, in bicicletta, in autobus o in treno.

Bisognerebbe pertanto sviluppare un piano di traffico efficace che beneficia le persone e la natura, non le casse delle multinazionali dell'auto.

Cordiali saluti,

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