Paraguay: la terra è degli Avá Guaraní

Indigeni Avá Guaraní danzano sulle rovine del loro tempio. "Dove andiamo? Questo è il nostro posto. Se ci cacciano, ritorneremo", ha detto il leader Ramón López. Foto: Conapi (© Conapi)
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In queste settimane, gli indigeni Avá Guaraní hanno subito due attacchi nel loro territorio. Alla base, il progredire dell'allevamento estensivo e la coltivazione di soia per l'esportazione. Appoggiate la comunità Y'apo e chiedete al governo del Paraguay di fermare la deforestazione provocata da queste attività.

Lettera

CA: Presidente della Repubblica del Praguay, Sig. Horacio Cartes; Monistro degli Interni Sig. Francisco José De Vargas

“Fermate il progredire della soia e dell'allevamento e le sue conseguenze”

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In tutto il Paraguay, 900.000 persone sono state sfollate per l'avanzare della frontiera agricola. Di recente è accaduto a cento famiglie Avá Guaraní, della comunità indigena Y'apo, a Corpus Christi, nella regione di Canindeyú. Significa deforestazione in funzione dell'espansione della monocoltura di soia e dell'allevamento.

Il 20 maggio, 300 poliziotti antisommossa hanno invaso la comunità Y'apo, distruggendo e bruciando le loro case, il loro jerokyhá (tempio), gli oggetti sacri, quelli personali e comunitari. I danni sono irreparabili e il dolore delle persone della comunità, profondo. Si sono visti obbligati a rifugiarsi nella loro foresta. Non hanno opposto resistenza. In giugno c'era stata una nuova incursione di 50 agenti privati, armati, uno di loro è morto e numerosi indigeni furono feriti.

“L'intenzione è di cacciare gli indigeni dal loro territorio per poi fare spazio all'allevamento e alla soia, dove di fatto c'è già ” denuncia la madre Raquel Peralta, della Coordinazione Nazionale della Pastorale Indigena (Conapi), organizzazione che dipende dalla Conferenza Episcopale del Paraguay (CEP).

La compagnia Laguna SA ha comprato 5000 ettari di terra abitata dagli indigeni ed ha effettuato tagli intensivi di alberi nella vicina comunità indigena e in tutta la zona di Yvyrarovana, vicino alla riserva naturale di Mbaracayú, che sta subendo la deforestazione per la conversione in piantagioni di soia.

L'85% della terra del Paraguay è nelle mani del 2,5% di proprietari, creando di fatto questi gravi conflitti in relazione all'accesso alla terra. In Paraguay si ricorda ancora il massacro di Curuguaty, nella stessa regione, dove in un conflitto simile, due anni fa, morirono 11 persone.

Unisciti alla petizione di Salviamo la Foresta per solidarizzare e reclamare l'ingiustizia.

Infor­mazioni

“La riduzione e l'accaparramento dei territori indigeni è impressionante in questo modello economico fomentato dallo Stato e, in particolare, del governo di turno”, denuncia la madre Raquel Peralta dal Paraguay. Lo sfollamento degli indigeni verso le città aumenta. Molti indigeni mendicano per le strade.

Il modello economico dell'agro - esportazione avanza. Raddoppiare la superficie coltivata da 3 a 6 milioni di ettari assieme allevamento estensivo è l'obiettivo fissato dai politici del Paraguay, per la totale industrializzazione della campagna. La produzione di soia per l'esportazione di 9 milioni di tonnellate all'anno significa accaparramento di terre, impiego massiccio di milioni di litri di agro - tossici e quindi l'avvelenamento dell'acqua, problemi di salute polmonare e della pelle, morte di persone, animali e piante. Migliaia di ettari si perdono ogni anno, nonostante la moratoria per i tagli in vigore fino al 2013. La superficie delle foreste del paese si è ridotta da 9 a 1,5 milioni di ettari, tra il 1950 e il 2004 (secondo il WWF). Le monocolture portano alla perdita delle coltivazioni diversificate per l'autoconsumo.

A livello globale, la soia è considerata come una materia prima di primaria importanza

Negli ultimi 50 anni, la produzione mondiale di soia è aumentata di 10 volte. L'80% della produzione mondiale è destinata attualmente all'alimentazione a basso costo degli animali d'allevamento industriale, per il consumo umano. Questo significa che bovini, maiali e polli che si consumano in tutto il mondo sono alimentati con la soia, generalmente transgenica. Si usa anche per la produzione di farine e sottoprodotti industriali oleosi. Inoltre, l'impiego del biodiesel di soia per la produzione di energia negli ultimi anni è cresciuto.

L'affare della soia transgenica è in auge e genera notevoli guadagni in America Latina dove si piantano 46 milioni di ettari di soia all'anno.

In Paraguay, la produzione di soia è decuplicata negli ultimi 10 anni arrivando ai 3,1 milioni di ettari ed è il quarto esportatore dei suoi derivati. Le esportazioni di soia del Paraguay hanno fruttato 2.000 milioni di dollari nel 2011.

Come fanno?

Lo stato del Parguay è generoso con i coltivatori di soia, che in generale sono i politici, grandi proprietari terrieri e compagnie multinazionali come Archer Daniels Midland, Bunge, Monsanto, Cargill, Louis Dreyfus Commodities e Noble: quasi non impone loro tasse, non li sanziona per la deforestazione o per l'inquinamento con i pesticidi.

La soia e la carne, le due principali merci d'esportazione del Paraguay, generano circa il 20% del PIL, la maggioranza delle sue esportazioni, però contribuiscono solo con il 2% al gettito fiscale.

Le cifre

In Paraguay

3 milioni di ettari di soia producono tra i 2.700 e i 3.000 kili per ettaro

8 milioni di tonnellate necessitano in media di 8 litri di erbicida Round Up (glifosato), per ogni ettaro di soia transgenica del tipo RR (entrambi prodotti dalla multinazionale Monsanto), un totale di 24 milioni di litri di agrotossici. Il 98% della soia del Paraguay sarebbe di questo tipo.

In Europa

L'Unione Europea importa circa 34 milioni di tonnellate di soia per l'alimentazione animale, la maggior parte dal Sud America. Per produrre questa quantità di soia è necessaria una superficie di 15 milioni di ettari di terra – l'equivalente di Belgio, Olanda, Austria insieme.

Nel mondo

A causa della richiesta in costante aumento, la produzione di soia è decuplicata dal 1960, raggiungendo i 260 milioni di tonnellate. Oltre i tre quarti di questa cifra sono di soia geneticamente modificata.

Lettera

CA: Presidente della Repubblica del Praguay, Sig. Horacio Cartes; Monistro degli Interni Sig. Francisco José De Vargas

Egregio Sig. Presidente Cartes

Egregio Sig. Ministro De Vargas

Gentili Sig.re e Sig.ri delle Commissioni dei Diritti Umani e dei Popoli Indigeni:

Mi unisco ai membri del Gruppo della Pastorale Indigena per manifestare il mio ripudio e la mia indignazione di fronte alle ripetute violazioni dei diritti degli indigeni Avá Guaraní della comunità di Y'apo, Canindeyú. Secondo la Pastorale, centinaia di famiglie sono state sfollate in maggio dalla polizia e da agenti privati della compagnia “La Laguna S.A”, controllati da avvocati e dall'amministratore della stessa compagnia. Nuovamente in giugno, nello stesso luogo, ci fu un episodio simile con agenti della Laguna S.A, uno di questi è morto e numerosi indigeni sono stati feriti.

Chiedo al governo del Paraguay:

-che fermi la deforestazione provocata dall'avanzare della soia e dell'allevamento estensivo.
-che prenda misure per riparare i danni causati alla comunità,
-che adempia con i mandati costituzionali, le leggi internazionali e nazionali relazionate con la protezione dei popoli e territori indigeni, in questo caso degli Avá Guaraní della comunità di Y'apo.

Solidarizzo con le persone colpite direttamente e sollecito le persone di buona volontà a unirsi al grande impegno per la difesa della vita, la dignità, i diritti umani e la natura.

Distinti saluti

Copia per:

Commissioni dei Diritti Umani della Camera dei Deputati e della Corte
Commissione dei Popoli indigeni della Camera dei Deputati
Istituto degli Indigeni del Paraguay -INDI
Procura Generale