Borneo: emergenza dal parco nazionale

Un orango guarda disperato mentre un bulldozer distrugge la foresta.La foresta tropicale e l’habitat degli oranghi vengono distrutti dalle piantagioni di palma
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Gli ambientalisti indonesiani hanno dato l’allarme. La palmicutrice BGA sta deforestando il Parco Nazionale Tanjung Puting per implementare monocolture di palma. Queste foreste sono il rifugio di oranghi, scimmie nasiche e uccelli tropicali. Unisciti alla petizione al governo indonesiano.

Lettera

CA: Presidente dell’Indonesia Widodo ; Ministro delle Foreste Hasan; Ministro dell’Agricoltura Suswono; Direzione della Biodiversità e dell’ Ambiente Irzal Ashar e Nunu Nugraha; CEO del Gruppo BGA Hariyanto; Direttore del Grupo IOI Lee Shin Cheng

“Difendiamo il Parco Nazionale Tanjung Puting nel Borneo dalle monocolture di palma, per garantire la sopravvivenza di oranghi, scimmie e uccelli tropicali.”

Leggi tutta la lettera

Il Parco nazionale Tanjung Puting nel Borneo si estende per oltre 400.000 ettari e ospita ecosistemi forestali unici a livello mondiale. Estese mangrovie coprono le coste e le foci dei fiumi e nell’entroterra si estendono foreste palustri e torbiere.

In queste foreste vive, minacciata di estinzione, la scimmia nasica. Questi abitanti degli alberi esistono solo in Borneo e vivono sempre vicino all’acqua. Nell’area protetta ci sono anche 6.000 oranghi, 250 specie di uccelli e oltre 600 specie di alberi.

La palmicultrice Bumitama Gunajaya Agro (BGA) sta tagliando vaste superfici di foreste primarie e torbiere, nel Parco Nazionale Tanjung Puting e nella sua area di smorzamento per fare posto alle sue monocolture di palma.

I tagli che effettua la BGA sono illegali e in contravvenzione con diverse leggi. Nel 2011, il presidente Yudhoyono ha stabilito una moratoria per il taglio di questi ecosistemi, che è stata da poco estesa per altri due anni.

La compagnia non dispone di studi di impatto ambientale per le piantagioni e avrebbe ottenuto il nulla osta attraverso l’erogazione di tangenti alle istituzioni locali. Gli abitanti del popolo Sekonyer denunciano che la BGA ha rubato la loro terra.

La compagnia porta avanti una “strategia di espansione aggressiva” e pianifica un’estensione annuale di 13.000 ettari di piantagioni di palma.

Per favore, aiuta a fermare i distruttori della foresta unendoti alla petizione al governo indonesiano.

Infor­mazioni

Baumitana Gunajaya Agro (Gruppo BGA)

Il Gruppo BGA amministra 46 piantagioni di palma con una superficie totale di 141.254 ettari e sei mulini di olio di palma con una capacità di produzione di 405 tonnellate all’ora. Per il 2015, la compagnia prevede un’espansione fino a 250.000 ettari.

La BGA è una filiale della compagnia Bumitama Agri Ltd, quotata nella borsa di Singapore. Il principale azionista della BGA è il gruppo IOI di Singapore che amministra a Rotterdam la grande raffineria di olio di palma per il mercato europeo, Loders Crocklaan. Tra i clienti della BGA si trovano anche compagnie palmicultrici internazionali come la Wilmar, la Golden Agri Resources (Sinar Mas) e la Musim Mas. La Wilmar possiede una raffineria di olio di palma a Brema, in Germania.

Compratori di olio di palma

La domanda di olio tropicale economico dell’industria alimentare, chimica e degli agrocombustibili in Europa è la causa evidente della distruzione delle foreste tropicali. I paesi dell’Unione Europea importano ogni anno sei milioni di tonnellate di olio tropicale e la tendenza è verso l’aumento. Ogni volta di più l’olio di palma si usa per produrre il così detto biodiesel. Un terzo delle importazioni di olio di palma per l’Europa finisce nei serbatoi delle automobili e nelle centrali elettriche. La colpa è della nefasta politica degli agrocombustibili della UE.

Marchio di certificazione dell’olio di palma RSPO

La BGA dal 2007 è membro della Tavola Rotonda dell’Olio di Palma Sostenibile (RSPO). Le esigenze di questo marchio di certificazione sono, comunque, molto blande e le compagnie certificate le prendono alla leggera. La RSPO non garantisce una protezione efficace delle foreste e non previene l’accaparramento delle terre. Solo le così dette “aree di alto interesse di conservazione” sono in salvo dalla deforestazione, almeno sulla carta. Però la pratica, le aziende membri di questa Tavola Rotonda, continuano a tagliare foreste primarie e habitat degli oranghi.

Tra i clienti dell’olio di palma certificato si trovano aziende come la Unilever, la Henkel e altre. Nel direttivo della RSPO figura un manager di Unilever, che è la maggior compratrice di olio di palma nel mondo, per un totale di 1,4 milioni di tonnellate.

Il Parco Nazionale Tanjung Puting

Il Parco si trova nella penisola nel sud del Borneo e ospita una delle foreste tropicali palustri più grandi rimaste al mondo. Già nel 1935 fu dichiarato riserva di animali selvatici, al fine di proteggere gli oranghi (Pongo pygmaeus) e le scimmie nasiche (Nasalis narvatus). Nel 1977 è stato riconosciuto come Riserva della Biosfera dall’UNESCO e ha ricevuto lo status di parco nazionale dal governo indonesiano nel 1982. Nel 1996 è stato esteso alla grandezza attuale di 4.150 kilomteri quadrati.

Nonostante lo status di protezione che possiede, il Tanjung Puting è seriamente minacciato. Le autorità competenti si attivano poco contro la depredazione della foresta. Non solo sono le compagnie palmicultrici a tagliare, ma anche i procacciatori di legname tropicale nobile distruggono la natura. Da tempo il prezioso legno di ramino (Gonystyus bancanus) e il legno di ferro (Eusideroxylon zwageri) sono stati saccheggiati in modo sconsiderato tanto da entrare nella lista rossa delle specie minacciate.

Un problema ulteriore è l’estrazione di oro nei fiumi. Per separare l’oro dalla roccia si utilizza il mercurio, metallo pesante che avvelena i fiumi e la loro biodiversità.

Lettera

CA: Presidente dell’Indonesia Widodo ; Ministro delle Foreste Hasan; Ministro dell’Agricoltura Suswono; Direzione della Biodiversità e dell’ Ambiente Irzal Ashar e Nunu Nugraha; CEO del Gruppo BGA Hariyanto; Direttore del Grupo IOI Lee Shin Cheng

Egregi Signori,

Siamo molto preoccupati per il taglio e la distruzione del Parco Nazionale Tanjung Puting nel Borneo.

La compagnia palmicultrice BGA (attraverso la sua filiale PT Andalan Sukses makmur – PT ASM) sta tagliando la foresta, dentro i limiti del parco nazionale (area di Teluk Pulai) e nell’area di smorzamento (a nord del fiume Sekonyer) per implementare monocolture di palma. Sta distruggendo le foreste primarie, le torbiere e l’habitat di animali minacciati di estinzione come le scimmie nasiche e gli oranghi.

Le attività della BGA sono illegali e in contravvenzione con numerose leggi e normative. Tra queste, la moratoria prorogata in maggio per la protezione delle foreste primarie indonesiane. Gli abitanti di Sekonyer protestano perché la compagnia ha rubato loro la terra e ne esigono la restituzione.

Per la mancanza di controlli efficaci e la gestione inadeguata del Parco Nazionale e della sua zona di smorzamento, il taglio illegale di legno tropicale si è esteso e i gruppi di cercatori d’oro contaminano l’ecosistema con metalli pesanti.

Le autorità indonesiane devono attivarsi immediatamente, fermare senza esitazioni il taglio e distruzione del Parco Nazionale Tanjung Puting e della sua area di smorzamento e determinare la protezione e gestione efficaci dell’area.

Distinti saluti