
Un villaggio indigeno cita in giudizio un produttore di olio di palma nel Sarawak
La comunità Dayak di Sungai Seruas accusa una società produttrice di olio di palma di essersi appropriata delle loro terre ancestrali e ha deciso di portare il caso in tribunale. La mappa realizzata dalla popolazione con il sostegno della nostra organizzazione partner locale SADIA è un elemento fondamentale del fascicolo di prove.
In questo caso, le accuse sono rivolte alla società Tung Huat Sdn. Bhd. Secondo la popolazione del villaggio, l'azienda si sarebbe appropriata illegalmente delle terre della comunità locale che rivendica in virtù dei diritti consuetudinari (Native Customary Rights, NCR). L'azienda avrebbe iniziato a piantare una piantagione di palme da olio. In Malesia, le popolazioni indigene godono di diritti fondiari tradizionali, ma devono dimostrarli con documenti.
Di fronte a questa situazione, nel dicembre 2024 il villaggio ha chiesto aiuto alla nostra organizzazione partner Sarawak Dayak Iban Association(SADIA). Alcuni mesi dopo, nell'aprile 2025, un team della SADIA si è recato sul posto per mappare circa 5.000 ettari di terreno nella regione di Sungai Seruas, con la partecipazione attiva della popolazione. Per una settimana, i team hanno utilizzato dispositivi GPS per localizzare corsi d'acqua, colline, punti di riferimento naturali, siti spirituali e altri elementi significativi della foresta, consentendo loro di creare una mappa digitale del territorio. All'inizio di agosto, gli abitanti del villaggio hanno consegnato questi documenti e altri reperti al loro avvocato.
La comunità è ora pronta a portare il caso in tribunale, nell'ambito della sua lotta per la giustizia e per la protezione delle terre ancestrali dall'accaparramento illegale.
Matek Geram, SADIA
Secondo lui, la cartografia è un mezzo efficace per stabilire la responsabilità delle aziende agricole e forestali e far rispettare i diritti delle popolazioni indigene.
SADIA chiede alle autorità competenti di condurre “un procedimento giudiziario equo e trasparente”. L'organizzazione invita inoltre “tutte le parti interessate a rispettare i diritti fondiari indigeni e tradizionali, tutelati dalla legislazione malese e dalla Costituzione federale”.
Salviamo la Foresta collabora con SADIA da molti anni. Maggiori informazioni sul suo straordinario lavoro sono disponibili nella nostra presentazione del progetto «Mappature per difendere i diritti degli indigeni».
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