Guatemala: petrolio nel cuore della foresta maya
La franco inglese Perenco estrae petrolio nel Parco Nazionale Laguna del Tigre in Guatemala, la più importante zona umida in America Centrale. Private dei loro diritti fondamentali, le popolazioni sono sfollate da contingenti militari finanziati dalla compagnia petrolifera. Unisciti alla protesta con una firma.
LetteraCA: Alle autorità del Guatemala
“Per il rispetto dei diritti delle comunità di Peten in Guatemala: annullare il contratto con la Perenco e sospendere la militarizzazione della regione”
La Perenco Guatemala Limited, filiale locale della compagnia petrolifera franco inglese Perenco, sta sfruttando dal 2001 il petrolio nel Parco Nazionale Laguna del Tigre PNLT, nella regione di Petén. La Perenco G.L. ha ottenuto nel 2010 una proroga molto controversa del suo contratto quinquennale nel cuore di questa zona naturale protetta.
Nel contesto dell’accordo per la proroga del contratto petrolifero n° 2-85, la zona è stata fortemente militarizzata dando origine a un “battaglione verde”, grazie a un contributo economico diretto della Perenco G.L. Dal 2010 il numero di contingenti militari è quasi triplicato e le comunità si sentono intimidite e oppresse. Il governo non garantisce i diritti fondamentali degli abitanti della regione come il diritto all’educazione e alla sanità, o l’accesso a un titolo di proprietà per le terre in cui vivono spesso a causa di migrazioni forzate.
Con l’accusa di essere degli “invasori” di una zona protetta, vengono sfollati forzatamente coloro che “interferiscono” con lo sviluppo dei megaprogetti. Quattro comunità sono state sfollate dalla zona dal 2009 e si potrebbero verificare altri undici casi.
Le comunità delle zone di San Andrés, La Libertad e Las Cruces, della regione di Petén fanno un appello internazionale affinchè cessino le violenze contro di loro e si rispettino i loro diritti.
InformazioniLa Regione di Petén
La regione di Petén è una delle più grandi del Guatemala con un’estensione di 36.000 km², circa un terzo del paese. Consta di numerose riserve naturali protette, tra queste il Parco Nazionale Laguna del Tigre PNLT.
La popolazione attuale del Petén è migrata verso la regione negli anni 60 per due ragioni principali: trovare delle condizioni migliori di vita in quanto in quella zona e in quegli anni, a tutte le famiglie veniva attribuita una porzione di terra; fuggire dai massacri legati all’intensificazione del conflitto armato interno (1960-1996). Nonostante questo, con il permanere della guerra civile, i titoli di proprietà furono consegnati ai militari, latifondisti, proprietari terrieri legati al potere.
Oggigiorno queste comunità sono costantemente minacciate di sfollamento dal governo. “Intralciano” la pianificazione e lo sviluppo dei megaprogetti, pianificati senza consulta previa, così la popolazione rimane disinformata: sfruttamento petrolifero, progetti idroelettrici sul fiume Usmacinta, il megaprogetto turistico IV Balman, piantagioni di monocolture per la produzione di agrocombustibili. Molte famiglie sono già state espulse e in alcune comunità sfollate le scuole sono state trasformate in postazioni militari.
Parco Nazionale Laguna del Tigre
Con i suoi 335.080 ettari, il Parco Nazionale Laguna del Tigre PNLT è la zona umida più grande dell’America Centrale. Venne dichiarato zona protetta nel 1990 ed è parte della Riserva della Biosfera Maya dell’Unesco . È una delle zone umide più importanti del continente americano, riconosciuto dalla Convenzione di Rasmar sulle Zone Umide. La proroga del contratto di sfruttamento n°2-85 della compagnia Perenco G.L. nel 2010, non solo è in contravvenzione con queste figure internazionali di protezione, ma inoltre viola le leggi nazionali come quelle sulle Aree Protette del 1989 , che proibisce la continuazione delle attività petrolifere nel Parco Nazionale Laguna del Tigre.
Impatti ambientali e sociali
Nel cuore di questa area naturale protetta, la compagnia Perenco Guatemala Limited sfrutta diversi pozzi petroliferi dal 2001. All’interno del PNLT, le attività della Perenco pregiudicano 37 comunità, ovvero 40.000 abitanti.
L’organizzazione ecologista Parks Watch ha documentato diversi impatti ambientali della compagnia Perenco G.L. nel PNLT, come l’inquinamento dell’aria e del suolo, la deforestazione degli alberi per la costruzione dei pozzi petroliferi, la riduzione del numero di uccelli in prossimità dei pozzi. Dall’altro canto, un biologo statunitense ha evidenziato la presenza di idrocarburi, che genarono fra le altre cose, danni genetici ai pesci e alle specie acquatiche, in alcune acque di superficie del PNLT.
L’estensione del contratto petrolifero alla Perenco G.L. e la remilitarizzazione della regione è in contravvenzione con gli Accordi di pace firmati nel 1996 , che promuovono, tra l’altro, una riduzione dei contingenti militari. Non esiste uno studio di impatto socio ambientalesull’attività petrolifera in questa zona e nemmeno un monitoraggio da parte delle istituzioni dello stato guatemalteco rispetto alla valutazione di questi impatti.
La compagnia Perenco
La Perenco è una compagnia franco inglese di esplorazione e produzione di petrolio. È un atttore importante nel settore petrolifero che produce circa 250.000 barili al giorno nelle sue diverse aree di estrazione, e da impiego a oltre 4.000 persone al mondo. Sfrutta concessioni considerate “mature”, ovvero, considerate non più convenieti per la maggioranza delle imprese. Queste concessioni, spesso, si trovano in zone dove il rischio di attentare ai diritti umani è molto elevato e la questio ambientale è particolarmente sensibile.
La Perenco Guatemala Limited, filiale guatemalteca della perenco, sfrutta i pozzi di petrolio Xan nel Parco Nazionale Laguna del Tigre che li comprò alla compagnia Basic Resources nel 2001. Nel 2010 ha ottenuto la proroga di 15 anni del suo contratto n° 2-85 nel PNLT, nonostante il suo status di area protetta, senza che venisse approvato alcuno studio di impatto ambientale valido e senza che le comunità colpite fossero consultate. La Perenco G.L. produce oggi in Guatemala, 13.000 barili al giorno, ovvero circa il 94% della produzione gionaliera nazionale di petrolio.
In Guatemala il petrolio finanza, in parte, l’esercito. Nel contesto dell’accordo di proroga del contratto petrolifero n° 2-85 venne creato il “Battaglione di fanteria della foresta”, anche conosciuto come “battaglione verde”. Quest’ultimo è finanziato dalla Perenco G.L.con 3 milioni di dollari US$, oltre ad un contributo di US$ 0.30 per barile prodotto. Ufficialmente dovrebbero occuparsi della conservazione dell’ambiente e contro il narcotraffico, però in realtà i militari intimidano gli abitanti della regione che si oppongono ai progetti di sfruttamento delle risorse naturali, violando il diritto di libera circolazione delle persone e dei beni, facendo pressione sulle comunità per impedire la loro organizzazione per la rivendicazione legittima dei loro diritti.
Vedi anche:
PERENCO:Estrarre petrolio ad ogni costo
Oltre a firmare la petizione , si possono contattare direttamente le autorità del Guatemala
CA: Alle autorità del Guatemala
Alla cortese attenzione di:
Sig. Otto Pérez Molina, Presidente del Guatemala; Sig.ra. Roxana Baldetti, Vice-Presidente
Sig. Erick Archila, Ministro dell’ Energia e Miniere; Sig. Benedicto Lucas, Segretario esecutivo delConsiglio Nazionale delle Aree Protette (CONAP); Sig.ra. Claudia Paz y Paz, Procuratore Generale
Sig. Gabriel Medrano, Presidente della Corte Suprema di Giustizia ; Sig. César Barrientos, Presidente della Camera Penale della Corte Suprema di Gustizia; Sig. Jorge de León Duque, Procuratore per i Diritti Umani
Gentili Signore, Egregi Signori,
desidero farvi partecipi della mia più profonda indignazione rispetto allo sfruttamento petrolifero perpetrato dalla Perenco Guatemala Limited nel mezzo di una zona naturale protetta nel Parco Nazionale Laguna Tigre. Allo stesso tempo vi esprimo preoccupazione per la situazione dei diritti umani nelle comunità della zona di San Andrés, La Libertad e Las Cruces, nella regione di Petén.
Di fronte a questa situazione, esprimo solidarietà per le comunità e vi chiedo:
1. Che cessi la militarizzazione e l’installazione di nuovi distaccamenti militari e che vengano ritirati quelli già implementati in osservanza degli Accordi di Pace firmati nel 1996;
2. Che cessino gli episodi di intimidazione e la repressione contro i rappresentati delle comunità, così come la politica di espulsione forzata della quale sono vittime;
3. Che venga realizzato uno studio di impatto sociale e ambientale in modo indipendente, nella regione di Petén, al fine di limitare i danni ambientali e le violazioni ai diritti sociali, economici e culturali delle popolazioni causati dallo sfruttamento petrolifero della concessione 2-85 della Perenco Guatemala Limited;
4. Che le autorità del Guatemala rispettino i trattati internazionali relativi ai diritti umani sanciti dalla Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), relativa ai diritti delle popolazioni indigene e tribali nei paesi indipendenti, il Patto Internazionale relativo ai diritti civili e politici e il Patto Internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali al fine di garantire i diritti delle popolazioni;
5. Che le comunità ottengano una sicurezza giuridica sulle loro terre affinchè non siano obbligate a firmare degli “accordi di cooperazione”, pregiudicanti i loro interessi.
6. Che al momento di applicare la Legge sulle Zone Protette del 1989, si tengano in conto la protezione delle persone e il rispetto dei loro diritti economici, sociali e culturali in conformità con il diritto internazionale;
7. Che si sospenda la concessione petrolifera 2-85 della Perenco Guatemala Limited. Allo stesso tempo che si sospendano tutti i megaprogetti e precisamente: il megaprogetto di svilupppo turistico IV Balam, 5 impianti idroelettrici, 5 nuove concessioni di esplorazione e sfruttamento petrolifero e concessioni per monocolture intensive. Le comunità colpite devono essere consultate e la loro opinione tenuta in debito conto, nel rispetto del loro diritto alla Consulta Previa e al loro diritto di partecipare all’elaborazione di politiche di si sviluppo garantito dagli accordi di pace del 1996 e riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica de Guatemala e dagli accordi internazionali ratificati dal Guatemala.
Gentili Signore e Egregi Signori, vi garantisco che in quanto cittadina/o seguirò gli sviluppi della situazione in modo attento e costante. Chiedo di essere informata/o rispetto a quanto intendete fare al riguardo.
Distinti saluti