Sostegno internazionale per indigeni Ngabe
25 ago 2016
Sabato 20 agosto, nel pomeriggio, si è dato avvio ad una nuova fase del riempimento del serbatoio della diga del progetto idroelettrico Barro Blanco. Le comunità indigene Ngabe come quelle di Quebrada de Caña sono state inondate e la vita di più di venti persone è stata messa a rischio.
Nel vedere come il livello dell’acqua si alzava nelle loro case, le famiglie nella zona interessata dal riempimento del serbatoio del progetto idroelettrico di Barro Blanco hanno dovuto lasciare le loro case in fretta, cercando di salvare le loro vite e quel poco che potevano.
La comunità indigena ha detto di sentirsi "umiliata per le decisioni prese dal governo e da chi si definisce autorità della contea, ottenendo così il permesso di prendere in giro la popolazione."
Da anni le comunità sono organizzate per difendere la loro terra in opposizione ad un progetto che beneficia solo gli interessi di leader corrotti, di un’ impresa privata e del governo.
Il giorno di domenica 21 agosto, secondo la stampa nazionale, i leader Ngabe Bugle, che la popolazione colpita non considera come loro rappresentanti, firmeranno un "accordo" con il governo per ripulire l’immagine di questa flagrante violazione dei diritti umani dei popoli indigeni. Solo un mezzo di comunicazione panamense riporta, seppur brevemente, la situazione attuale. "Questo accordo ignora la realtà ovvero che i Ngabe sono letteralmente con l’acqua alla gola in questo momento", dice Guadalupe Rodriguez, di Salva la Selva/Salviamo la Foresta, che sta coordinando la petizione internazionale che ha ottenuto ormai il sostegno di 107.500 persone in tutto il mondo. La petizione chiede alle banche di sviluppo europee che finanziano il progetto, DEG della Germania e FMO dei Paesi Bassi, di intervenire sulla questione. Al governo di Panama viene richiesta la sicurezza delle persone interessate dal progetto e di raggiungere un accordo concreto. Al momento sembrano concentrati su un accordo utile a confondere l'opinione pubblica, senza ascoltare la popolazione colpita.
Questa situazione disperata anticipa possibili tensioni nella zona ovest di Panama, dove si vuole implementare il progetto, inconsulto.
Ora è importante contare sulla solidarietà della comunità internazionale, così come delle organizzazioni per i diritti umani e le organizzazioni indigene, sociali e ambientali. Sarà benveuto tutto il supporto possibile attraverso comunicazioni e la diffusione delle informazioni. Nelle reti sociali come Twitter si può comunicare con l'hashtag # TabasaráLibre #NoABarroBlanco # MiApoyoANgabeDesalojados
Considerando la grande attualità, chi volesse può ancora aderire alla petizione che si trova seguendo questo link