Emozionante consegna delle 116.572 firme di appoggio internazionale a Máxima Acuña e alla sua famiglia
10 dic 2014
Con un rituale solenne de el churo (una conchiglia a spirale andina che serve a comunicare, a convocare), canti, con un'urna simbolica gigante, la Red Latinoamericana de Mujeres Defensoras de los Derechos Sociales y Ambientales ha consegnato le 116.572 firme raccolte a livello internazionale attraverso la pagina web di Salva la Selva/Salviamo la Foresta.
In presenza di donne dell'Ecuador, Perù, Cile, Bolivia, Uruguay e molte altre nazionalità, lunedì 9 dicembre Máxima Acuña, coraggiosa contadina peruviana di Cajamarca che soffre per gli abusi e la violenza della miniera Yanacocha, ha ricevuto la solidarietà delle 116.572 persone che hanno firmato l'azione per sostenerla.
Máxima siamo tutte noi, perchè quello che sente è quello che sentiamo noi
Così come succede a Máxima, in America Latina molte donne si sentono spodestate dalle loro terre per la presenza delle miniere, molte donne sono criminalizzate per difendere l'acqua, la terra, il territorio, molte di noi sentono la violenza fisica, gli abusi emotivi e la violenza economica, però ci sono anche molte donne di valore che credono nella Resistenza e pongono i propri corpi nella difesa della vita.
Con molto entusiasmo riceviamo Máxima, le esprimiamo il nostro affetto con un abbraccio collettivo e le facciamo sentire che non è sola e in questo modo la Red Latinoamericana de Mujeres Defensoras de los Derechos Socio Ambientales, Salva la Selva/Salviamo la Foresta e la Coordinadora de la Mujer por el Agua, la Vida y la Paz, sono riuscite a riunire oltre 116 mila persone esprimendo la loro indignazione per l'ingiustizia che vive Máxima e darle appoggio e sostegno.
Máxima si è molto emozionata e con tenerezza e semplicità ha lasciato scorrere le lacrime e ci ha fatto battere forte il cuore con i suoi ringraziamenti. La petizione è stata consegnata alla Coordinadora de Derechos Humanos del Perú, Rocío Silva Santiesteban e la rappresentante del Congresso Veronica Mendoza, entrambe hanno espresso il loro impegno, appoggio e sostegno. Presto queste firme arriveranno alle autorità del Perù, come segnala la petizione:
“Chi firma questa lettera dichiara di fronte allo Stato peruviano che la violazione dei diritti di proprietà, incolumità, libero transito, così come la violazione al diritto alla vita e alla convivenza pacifica è evidente. Sollecitiamo il rispetto al diritto ad una vita dignitosa e in un ambiente sano, per tutte le cittadine e i cittadini. Di fronte alla violenza, alla persecuzione legale, giudiziaria e psicologica che patiscono Máxima Acuña e la sua famiglia, che avvantaggia la Miniera Yanacocha e il progetto Conga, chiediamo alla Tribunale per i Servizi Sociali, la Commissione Pari Opportunità, i Servizi in Difesa della Donna, il Ministero Pari Opportunità e il Tribunale Costituzionale e a tutte le istituzioni peruviane responsabili, di proteggere la vita, l'integrità, i diritti umani delle donne e delle loro famiglie”.