Fermati i lavori della diga di Belo Monte
30 ott 2013
La giustizia brasiliana ha ordinato la sospensione immediata delle opere di costruzione dell’enorme e polemico progetto idroelettrico di Belo Monte in Amazzonia. La centrale è pianificata per generare oltre 11.000 MW.
Il giudice Antonio Souza Prudente ha ritirato la licenza ambientale e ha ordinato di fermare i lavori del progetto idroelettrico, che si trova nello stato di Pará, sulle rive del fiume Xingu. “Stanno calpestando la legge e fanno quello che vogliono a Bel Monte”, ha sottolineato. Ritiene che l’opera sia stata autorizzata nonostante non rispettasse i vincoli socioambientali: educazione ambientale, conservazione della fauna acquatica, monitoraggio dell’impatto socioeconomico del progetto. Il giudice accetta le ragioni del Pubblico Ministero.
La sentenza proibisce inoltre il trasferimento dei fondi del Banco Nazionale dello Sviluppo Economico e Sociale BNDES per il progetto, finché tutti i requisiti non siano rispettati. La costruzione della diga è stata concessa ad un consorzio privato, la Norte Energia. Il giudice ritiene che le compagnie devono attenersi alla legislazione ambientale. “Il mondo intero sta vigilando questo progetto idroelettrico”, ha aggoiunto Prudente nella sua arringa finale di 24 pagine che è stata pubblicata nel quotidiano O Estado de Minas. Si riferisce ad un’ampia opposizione che la costruzione della diga ha scatenato nella popolazione indigena locale, che sarà gravemente colpita dal progetto, così come la regione amazzonica.
Per entrambi i motivi, un’ampia coalizione di organizzazioni ambientaliste e sociali stanno denunciando da anni le gravi conseguenze del progetto di Bel Monte, cercando di fermarlo in tutti i modi possibili. In diverse occasioni indigeni ed ecologisti hanno occupato per diversi giorni le strutture della diga, obbligando di fatto a sospendere la messa in opera del progetto.