Panama: esperto dell’ONU chiede che si riconoscano i diritti degli indigeni
31 lug 2013
Il relatore Anaya ha concluso la sua visita ufficiale a Panama con una dichiarazione nella quale ha segnalato che i popoli indigeni del pese devono ottenere un maggiore riconoscimento, protezione dei loro territori e delle risorse naturali.
In risposta all’invito pronunciato da organizzazioni panamensi, assieme a Salviamo la Foresta ed altre organizzazioni internazionali, il Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i Popoli Indigeni, James Anaya ha visitato il 20 luglio del 2013 i rappresentanti comunitari nel terroitorio Ngäbe Buglé a Panama per informarsi in modo diretto rispetto alle minacce che subiscono i diritti di questi indigeni da parte dei responsabili del progetto idroelettrico Barro Blanco. Salviamo la Foresta ha presentanto una protesta online contro la costruzione dell’idroelettrica e il suo finanziamento da parte delle banche.
Durante la sua visita il Relatore ha ascoltato gli indigeni che in tutto il paese sono preoccupati per la mancanza di rispetto delle decisioni prese dalle autorità indigene da parte delle autorità nazionali.
Il Signor Anaya ha osservato che”...è necessario consolidare e implementare politiche pubbliche a livello statale a favore dei popoli indigeni, in modo coerente con gli standard internazionali”. Il Relatore ha aggiunto che “...un importante risultato per il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni sarà la ratifica della Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro relativa ai popoli indigeni e tribali indipendenti. Panama è uno dei pochi paesi dell’America Latina che ancora non ha ratificato la Convenzione. Questa Convenzione è uno strumento che integra la Dichiarazione delle Nazioni Unite per i Diritti dei Popoli Indigeni, che fu adottata nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con il voto di approvazione di Panama”.
La dichiarazione del Relatore Anaya (in spagnolo)
La notizia nei media (in inglese)