La caccia ai trofei salva natura: 14 miti smentiti dai fatti
1 feb 2024
Uccidere elefanti, rinoceronti e leoni servirebbe a proteggere la natura e a fornire reddito alla popolazione: questi miti della lobby pro-caccia sono smentiti dai fatti in un nuovo esposto firmato da Sauvons la forêt. Allo stesso tempo, il Belgio sta dando l'esempio vietando l'importazione di trofei di caccia.
Ogni anno, decine di migliaia di animali selvatici vengono uccisi in tutto il mondo da cacciatori desiderosi di trofei particolarmente grandi o eccezionali come zanne, corna o pelli. Più rara è una specie, più alto è il prezzo della sua uccisione. Non vengono risparmiate le specie in via di estinzione e rigorosamente protette, come gli elefanti e i rinoceronti.
569 trofei di caccia di specie protette importati legalmente in Germania nel 2023
Il livello di coinvolgimento dei cacciatori europei e italiani è particolare è allarmante. L'importazione di trofei di animali anche in via di estinzione in Italia è legale. Nel periodo tra il 2014 e il 2020, l'Italia ha importato 437 trofei derivanti da specie protette a livello internazionale, quali ippopotami, elefanti, leoni, leopardi, ghepardi e orsi polari. In particolare, l'Italia si posiziona tra i primi cinque Paesi per l'importazione di almeno un trofeo di rinoceronte nero, una specie gravemente in pericolo di estinzione.
Il Parlamento belga ha votato all'unanimità il 25 gennaio 2024 per vietare l'importazione di trofei di specie a rischio come l'ippopotamo, il ghepardo e l'orso polare. La Francia sta attualmente legiferando su un divieto simile. L' Italia dovrebbe seguire questi esempi.
Per giustificare questa sanguinosa attività ricreativa, la lobby della caccia avanza argomentazioni che non reggono all'esame scientifico e che le associazioni ambientaliste e di protezione degli animali confutano.
Il document "Facts about trophy hunting: debunking the myths of trophy hunting enthusiasts"(Fatti sulla caccia ai trofei: sfatare i miti degli appassionati di caccia ai trofei) è stato prodotto sotto la direzione dell'organizzazione tedesca Pro Wildlife di Monaco di Baviera ed è sostenuto da 18 gruppi, tra cui Salviamo la Foresta (Rettet den Regenwald e.V.). Con 19 pagine e 133 note che fanno riferimento a studi e rapporti scientifici, il documento sfata i 14 miti spesso proposti dalla lobby della caccia ai trofei.
14 miti sulla caccia ai trofei sfatati dai fatti
Mito 1: "La caccia al trofeo protegge le specie".
Fatto 1: La caccia al trofeo riduce le popolazioni di specie minacciate e protette.
Mito 2: "La caccia ai trofei abbatte solo animali in esubero".
Fatto 2: I cacciatori di trofei uccidono animali particolarmente importanti per la sopravvivenza delle loro popolazioni.
Mito 3: "La caccia al trofeo protegge dal bracconaggio".
Fatto 3: Il bracconaggio e le pratiche illegali prosperano nelle aree di caccia.
Mito 4: "La caccia al trofeo è strettamente regolamentata e sostenibile".
Fatto 4: La corruzione e la cattiva gestione sono diffuse, mancano le regolamentazioni e i controlli.
Mito 5: "La caccia al trofeo garantisce popolazioni animali sane".
Fatto 5: la caccia al trofeo trascura il contesto ecologico.
Mito 6: "La caccia al trofeo riduce il conflitto uomo-animale".
Fatto 6: la caccia al trofeo aumenta il conflitto uomo-animale.
Mito 7: "La caccia ai trofei combatte la povertà".
Fatto 7: Il denaro ricavato dalla caccia ai trofei va quasi esclusivamente all'industria venatoria e ai alla corruzione, non ai poveri delle zone rurali.
Mito 8: "La caccia al trofeo finanzia le aree protette".
Fatto 8: I costi di conservazione delle aree protette superano di gran lunga gli scarsi introiti derivanti dalla caccia.
Mito 9: "La caccia al trofeo non può essere sostituita dal fototurismo".
Fatto 9: Il fototurismo è molto più redditizio della caccia ai trofei.
Mito 10: "La caccia al trofeo è eticamente accettabile".
Fatto 10: Uccidere per piacere è immorale e incompatibile con la legge sulla protezione degli animali.
Mito 11: "La caccia al trofeo è una forma di sfruttamento sostenibile".
Fatto 11: L'industria della caccia ai trofei si avvale del greenwashing.
Mito 12: "I divieti di importazione dei trofei di caccia violano i diritti umani".
Fatto 12: I divieti di importazione si basano sul diritto all'autodeterminazione e sulla responsabilità degli Stati nei confronti delle persone e della natura.
Mito 13: "I divieti di importazione dei trofei di caccia sono neocoloniali".
Fatto 13: La caccia ai trofei rafforza le strutture coloniali e l'ingiustizia.
Mito 14: "La conservazione della natura e la scienza sostengono la caccia ai trofei".
Fatto 14: I conflitti di interesse e i legami con l'industria della caccia distorcono l'obiettività.
vietare l'importazione di trofei di specie a rischio
Il divieto si applica alle specie classificate come A e B nel regolamento europeo CE n. 338/97 del 9 dicembre 1996.
-
L'allegato A del regolamento europeo comprende le specie più minacciate. Include le specie elencate nell'appendice I della CITES e alcune specie dell'appendice II e III della stessa convenzione, alle quali l'Unione Europea vuole concedere uno status di protezione più elevato.
Le appendici B e C elencano le specie dell'appendice II e III della CITES. Gli esemplari delle specie elencate nelle appendici B e C possono essere commercializzati se sono stati ottenuti legalmente e se il volume del commercio non è dannoso per le popolazioni selvatiche.
L'Appendice D comprende specie non elencate nella CITES per le quali l'Unione Europea controlla i volumi di importazione.
Ulteriori informazioni: Divieto di importazione ed esportazione di trofei di caccia di specie protette: proposta di legge adottata
"Facts about trophy hunting: debunking the myths of trophy hunting enthusiasts"
Titolo originale del documento in tedesco: "Fakten zur Trophäenjagd: Mythen der Trophäenjäger*innen entarnt".
Fonte : https://www.prowildlife.de/wp-content/uploads/2022/05/mythenpapier-trophaeenjagd.pdf