Brasile: la petizione di Salviamo la Foresta porta a un'indagine della polizia federale

Foto dell'indigeno Sarapó Ka'apor con decorazione di piume © Andrew Johnson

16 gen 2023

La nostra petizione "Brasile: il popolo indigeno Ka’apor ha bisogno del nostro aiuto" ha portato all'apertura di un'indagine della Polizia federale per chiarire le cause della morte dell'indigeno Sarapo Ka’apor e identificare i possibili responsabili. Gli indigeni lamentano che il loro leader è stato avvelenato perchè ha contrastato lo sfruttamento delle foreste dalle grandi aziende estrattive.

Il 2 dicembre 2022, la Polizia federale brasiliana ha aperto un'indagine su un possibile omicidio del leader indigeno Sarapo Ka’apor. La Polizia Federale ha informato Salviamo la Foresta - con una lettera datata 13 dicembre 2022 – in seguito alla petizione "Brasile: il popolo indigeno Ka’apor ha bisogno del nostro aiuto" e della denuncia presentata sempre da Salviamo la Foresta per conto della sua presidente Marianne Klute.

La sezione dell'agenzia federale di São Luis sta quindi indagando sulla denuncia dei Ka’apor, secondo cui il loro leader sarebbe stato avvelenato da sconosciuti alla fine di maggio del 2022. Affinché le autorità chiariscano le cause della morte e condannino i presunti responsabili, Salviamo la Foresta aveva concordato la petizione con la comunità indigena Ka’apor.

Sebbene la polizia locale avesse già effettuato l'esumazione e l'esame medico legale di Sarapo Ka’apor, sembra che abbia poi interrotto le indagini. La Polizia federale ha ora emesso sei istruzioni alle autorità competenti, tra cui la produzione dei rapporti tossicologici e degli esami istopatologici, nonché gli interrogatori dei testimoni, il perseguimento delle minacce di morte e delle persone collegate al delitto.

Ulteriori procedimenti sono ora nelle mani delle autorità del Paese. Nel diritto processuale penale brasiliano vige il principio di ufficialità come principio procedurale, secondo il quale i reati devono essere sempre perseguiti d'ufficio.

Salviamo la Foresta continuerà a seguire le indagini in corso e a coordinare ulteriori possibili passi con i Ka’apor. L'organizzazione sostiene inoltre il Consiglio Ka’apor nella difesa del territorio della foresta pluviale dell'Alto Turiaçu, riconosciuto dallo Stato, che si estende per 531.000 ettari nel nord-ovest dello Stato di Maranhão, nella difesa dei diritti umani e per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.

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