Un passo avanti verso la protezione del Volta Grande do Xingu nell'Amazzonia brasiliana
23 mag 2022
Una vittoria cruciale ottenuta in tribunale per le comunità amazzoniche tradizionali dello Stato di Pará, in Brasile. Grazie ai loro sforzi e alla loro continua resistenza, è stato fermato un progetto di estrazione di oro a cielo aperto che sta fomentando conflitti sempre più gravi.
La società canadese Belo Sun Mining Corporation intende aprire un varco nel cuore dell'Amazzonia brasiliana con il suo megaprogetto di estrazione a cielo aperto. Da parte loro, le popolazioni colpite si appellano al diritto di dire no a quella che sarebbe la più grande miniera d'oro del Brasile. Si tratta di comunità come Vila o l'insediamento di Ressaca che vivono di agricoltura e pesca e dipendono dai 24.000 ettari che la compagnia mineraria Belo Sun intende occupare per l’estrazione aurifera.
Il Volta Grande - o "Grande Ansa" - del fiume Xingu ospita un ecosistema unico ed è una regione chiave per la conservazione della biodiversità del pianeta. La proliferazione dei megaprogetti ha reso la regione teatro di conflitti, invasioni di terre e violazioni dei diritti umani. L'acqua è già scarsa nella zona, a causa, alcuni anni fa, della costruzione della diga idroelettrica di Belo Monte, un megaprogetto che all'epoca fu fortemente contestato anche dalle popolazioni indigene della regione.
Decisione unanime: la licenza di Belo Sun rimane sospesa
La scorsa settimana l'Alta Corte si è pronunciata su una causa in cui la società mineraria Belo Sun ha chiesto il ripristino della licenza per avviare il suo progetto di estrazione d'oro a cielo aperto. Il progetto è fortemente contestato dalle organizzazioni sociali e ambientali. Le critiche sono dirette anche a Norte Energia, l'operatore della diga idroelettrica di Belo Monte - all'epoca fortemente contestata dalle popolazioni indigene della regione - che potrebbe distruggere il muro della diga con gravi conseguenze.
L'azione legale è stata presentata da due difensori d'ufficio, nazionali e dello Stato del Pará, che hanno chiesto l'annullamento della licenza di installazione del progetto minerario, denunciando irregolarità nella concessione, poiché, tra le altre cose, la richiesta sostiene che il terreno non è abitato, nonostante la presenza tradizionale delle comunità indigene.
L'Alta Corte brasiliana ha appena stabilito che la cancellazione della licenza di Belo Sun deve essere confermata. Il segretariato ambientale SEMAS, l'organo preposto al rilascio delle licenze, dovrà valutare i documenti presentati dalla società mineraria, come gli studi di impatto ambientale e i risultati della consultazione previa, libera e informata con le popolazioni indigene. La SEMAS dovrà dire se gli impatti sono accettabili o meno. Inoltre, se sostiene che le popolazioni indigene sopravvivrebbero alla più grande miniera d'oro a cielo aperto del Brasile, dovrà porre delle condizioni.
Persistere nella resistenza in difesa dell'Amazzonia
L'industria mineraria ha una grande influenza sul governo brasiliano e rende la resistenza difficile e pericolosa. Non mancano le minacce e la repressione contro chi si oppone alla distruzione dell'Amazzonia. Questa vittoria è incoraggiante perché arriva in un momento in cui si stanno adottando misure aggressive per intensificare l'estrattivismo in Brasile. Per il momento, è stato fatto un ulteriore passo avanti per fermare la distruzione dell'attività mineraria in Amazzonia, e questo risultato lo celebriamo.
Salviamo la Foresta sostiene il Movimento Xingu Vivo Para Sempre dal 2021 e fa parte di un'alleanza in difesa del Volta Grande do Xingu, che comprende anche rappresentanti delle comunità locali e organizzazioni della società civile, per dare sostegno diretto e visibilità ai rischi di violazioni dei diritti umani e alle trasgressioni associate al progetto minerario Belo Sun e ad altri progetti infrastrutturali nello Stato del Pará (Brasile). La coalizione è particolarmente significativa perché è stata creata su richiesta delle comunità locali.