Treno Maya: maggiori danni ambientali e opportunità per riciclare proventi illeciti
4 mag 2022
I danni ambientali che il progetto del Treno Maya ha già prodotto non saranno gli unici impatti negativi. Con la messa in funzione del megaprogetto nel 2023, anche i gruppi della criminalità organizzata locale e transnazionale avranno maggiori opportunità di investire i loro proventi illeciti investendo nel settore turistico e immobiliare, il cui valore aumenterà con il passaggio del treno.
Nei primi tre anni e tre mesi del governo del presidente Andrés Manuel López Obrador gli omicidi intenzionali, i femminicidi, le estorsioni, il traffico di esseri umani, lo spaccio di stupefacenti, le rapine e i crimini contro l'ambiente sono aumentati nei cinque stati dove passerà la linea ferroviaria del Treno Mayo: Campeche, Chiapas, Tabasco, Yucatán e Quintana Roo nel sud est del Messico.
Il progetto è stato criticato e contrastato dalle popolazioni locali sin dalla sua presentazione. Salviamo la Foresta ha organizzato una petizione online, ancora in vigore, per allertare sui danni ambientali che procurerà questo progetto. Oltre alla deforestazione di 2.500 ettari di foreste umide e secche, gli impatti dannosi del tracciato di oltre 1.400 km pregiudicheranno soprattutto la Foresta Maya che fa parte della seconda più grande foresta pluviale tropicale mesoamericana.
I crimini ambientali sono aumentati del 244% nel Quintana Roo, del 102% nel Chiapas e sono raddoppiati nello Yucatán, mentre l'aumento nazionale è stato del 29%. Rispetto all’aumento dei crimini negli stati interessati dal progetto, se a livello nazionale l'estorsione è aumentata del 53%, a Quintana Roo, dove si trovano Cancún e Playa del Carmen, l’aumento è stato del 190 per cento, passando da 210 denunce tra dicembre 2015 e novembre 2018 a 611 tra dicembre 2018 e marzo di quest'anno, secondo i dati della Segreteria Esecutiva del Sistema Nazionale di Sicurezza Pubblica (SESNSP).
La narrativa del presidente messicano ripete che il treno Maya genererà sviluppo per le regioni del sud-est del paese, con più opportunità di lavoro per gli abitanti e un aumento del turismo. Tuttavia, così come non è stata fatta una valutazione sodisfacente di impatto ambientale, nulla è stato detto sulle conseguenze sociali negative e sull'aumento della violenza dovuta alla disputa sul controllo dei territori da parte dei gruppi della criminalità organizzata presenti nella zona.
Lo sviluppo del progetto nelle ricche zone turistiche frequentate da turisti da tutto il mondo, fomenterà anche un maggior numero di attività illecite controllate da gruppi criminali, come la tratta di esseri umani, il lavoro forzato, la prostituzione, lo spaccio di droga, il traffico di droga, e il riciclaggio di denaro attraverso lo sviluppo immobiliare.
Elisa Norio, di Salviamo la Foresta, ricercatrice sulla criminalità transnazionale, e la relazione con il turismo e l'ambiente, sostiene che la costruzione del Treno Maya aumenterà grandemente il valore turistico e lo sviluppo immobiliare della zona. Questo però renderà ancora più alta la posto in gioco per i gruppi criminali, che oltre a spingere per controllare i territori per i traffici illeciti vedranno aumentare le opportunità di riciclare i loro proventi illeciti in loco investendo nel dinamico settore immobiliare nelle ricche zone turistiche.
A questo proposito, il governo federale messicano non ha condotto uno studio per valutare come la criminalità locale, e quella con legami transnazionali, potrebbe approfittare di questa congiuntura.
Gli investimenti nella zona turistica della Riviera Maya in particolare non sono alla portata del messicano medio. Sono più alla portata di una clientela straniera, e una clientela straniera che può essere anche appartenente alla criminalità organizzata. “Possono essere dei prestanome, perché si è visto che ci sono notai che non hanno la capacità tecnica di valutare se c'è un rischio di riciclaggio o meno, e ci sono anche molti funzionari proni alla corruzione ", ha affermato Elisa Norio intervistata dal quotidiano El Sol de México - che inizierà quest’autunno un dottorando in Scienze Politiche alla George Mason University negli Stati Uniti.
La ricercatrice di Salviamo la Foresta, avverte inoltre che la foresta rischia di essere devastata dalla creazione di piste d'atterraggio clandestine per aerei ultraleggeri che trasportano narcotici e merci illegali dal sud America, perché ci saranno più vie di comunicazione alternative per raggiungere il centro del paese, oltre all’unica strada federale che collega lo il sud est al centro del paese per raggiungere poi gli Stati Uniti (carretera Escárcega – Chetumal).
Nel mentre l’opposizione a questo progetto devastante continua. Le proteste e le azioni legali sono riuscite a fermare temporaneamente la costruzione del “Tramo 5” , la quinta sezione del progetto che passerà sopra caverne sotterranee e falde acquifere di enorme valore ambientale. La prossima sentenza è attesa per il 13 maggio 2022.