Cosa fa ReconAfrica nelle aree protette in Namibia?
21 feb 2022
La compagnia petrolifera canadese ReconAfrica è sotto accusa per le operazioni in due aree protette in Namibia. Le accuse degli ambientalisti locali riguardano una trincea di 2,5 km costruita nella George Mukoya Conservancy, mentre il National Geographic accusa la compagnia per le perforazioni nella Kapinga Kamwalye Conservancy. L'azienda nega e annuncia fino a 6 nuove perforazioni nel 2022.
In una lettera congiunta al presidente della commissione parlamentare per le risorse della Namibia inviata a fine di gennaio 2022, otto organizzazioni ambientaliste locali hanno accusato ReconAfrica di aver costruito una trincea all'interno dell’area protetta George Mukoya Conservancy. Da quella data i lavori sono stati fermati. La compagnia petrolifera canadese aveva dichiarato nella sua valutazione d'impatto ambientale che solo i tratti esistenti sarebbero state utilizzate per le indagini sismiche. Poco dopo, si parlava già di altri 22,5 chilometri da scavare.
Ad oggi, ReconAfrica ha effettuato due perforazioni esplorative. Gli ambientalisti in Namibia criticano la gestione inadeguata delle acque reflue inquinate. L'azienda intanto ha annunciato da tre e sei nuove perforazioni nel 2022.
In un articolo del 13 dicembre 2021, anche il National Geographic critica ReconAfrica per aver spianato la terra all'interno della Kapinga Kamwalye Conservancy per avviare le perforazioni petrolifere. Queste operazioni sono state fatte illegalmente. L'area interessata equivale all’estensione di cinque campi da calcio, ovvero 3,5 ettari circa. Due leader locali avrebbero ricevuto l’offerta di un posto di lavoro a cambio del loro silenzio. "Le fosse che contengono i rifiuti della trivellazione di prova sono piene di un liquido scuro. I campi sono segnati dalle pesanti impronte delle piastre metalliche delle prove sismiche. Gli alberi abbattuti sono cumuli anneriti lungo ampie trincee nella boscaglia", riporta la rivista.
ReconAfrica nega tutte le accuse del National Geographic.
La compagnia dice, in una dichiarazione rilasciata il 20 gennaio 2022 che ha già completato 450 chilometri di test sismici con "ottimi risultati" e ha fatto domanda al ministero dell'ambiente per ottenere un permesso per altri 500 chilometri. Un secondo programma di perforazione sarà lanciato entro febbraio 2022.
Dalla fine del 2020, un'ampia alleanza internazionale si oppone ai progetti petroliferi che minacciano i tesori naturali della Namibia. Se non l'avete ancora fatto, potete ancora firmare la nostra petizione in opposizione ai progetti petroliferi nelle aree protette della Namibia.