Violazioni dei diritti umani e ritardi nei procedimenti legali contro il Treno Maya
21 ott 2021
Il 20 ottobre 2021, diverse ONG messicane hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare evidenti ritardi nel dare inizio ai procedimenti legali che hanno avviato contro il progetto del Treno Maya. Inoltre, hanno chiesto all'autorità giudiziaria garanzie per il rispetto dei diritti umani e di agire con prontezza e rigore
Ieri, mercoledì 20 ottobre 2021, diverse ONG messicane hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare evidenti ritardi che imputato ad una deliberata "tattica legale per ritardare i tempi” dei procedimenti legali che hanno avviato contro il progetto del Treno Maya. Inoltre, hanno chiesto all'autorità giudiziaria una garanzia per il rispetto dei diritti umani e di agire con prontezza e rigore.
I rappresentanti delle organizzazioni Indignación A.C., Kanan Derechos Humanos A.C., Centro Mexicano de Derecho Ambiental, A.C., Centro Mexicano de Derecho Ambiental, A.C. (CEMDA) e il Consiglio Regionale Indigeno e Popolare di Xpujil (Cripx), insieme all'avvocato e attivista Kalycho Escoffié - che hanno accompagnato i querelanti nei processi giudiziari contro il progetto del Treno Maya - hanno denunciato che alcuni procedimenti di ricorso costituzionali (amparo), presentati 15 mesi fa per bloccare il progresso del progetto Tren Maya, hanno subito dei ritardi in modo deliberato, ricorrendo a quella che hanno chiamato una "tattica legale per ritardare i tempi ".
Le ONG hanno sostenuto che a molte comunità, popoli e gruppi collettivi viene negata la possibilità di esercitare il loro diritto di accedere alla giustizia, e per questo sostengono che "il progetto Treno Maya è contrario ai diritti umani".
Allo stesso tempo, hanno sottolineato che hanno analizzato immagini satellitari di varie sezioni del percorso del Treno Maya - comuni dello Yucatan, Campeche e Quintana Roo. Hanno poi confrontato queste immagini con immagini satellitari ottenute un anno prima. Dal confronto, si evidenziano segni di cambiamento dei modelli di utilizzo dei terreni forestali su 144 ettari di Foresta Maya. Questa evidenza, hanno affermato le ONG, rappresenta "una violazione diretta del diritto a un ambiente sano perché, in assenza di studi e autorizzazioni che giustifichino la fattibilità del taglio forestale, ci sono rischi ambientali e danni che violano il nostro diritto fondamentale a un ambiente sano, soprattutto quando questi ecosistemi ci forniscono servizi ambientali".
Inoltre, hanno evidenziato che il Fondo Nazionale per lo Sviluppo del Turismo (Fonatur) sta commettendo "una violazione delle sospensioni che i Tribunali Distrettuali e Collegiali hanno concesso a favore delle comunità, collettivi e organizzazioni, obbligando le autorità ad astenersi dall'intraprendere nuove opere in relazione al progetto Treno Maya" continuando a lavorare lungo tutto il percorso del progetto, dedicandosi ad attività che vanno oltre la manutenzione delle opere esistenti.
Infine, hanno denunciato che anche se il percorso del progetto è stato modificato in alcune città - come Campeche e Mérida - per evitare gli sfratti, le comunità Maya continuano a soffrire per gli sfollamenti forzati che devono affrontare. Inoltre, hanno denunciato che i residenti che hanno presentato gli amparos hanno subito pressioni "per cedere la loro terra con la promessa che saranno date loro nuove case, nella maggior parte dei casi senza alcuna garanzia o documentazione adeguata che fornisca la certezza giuridica" di tale promessa.
In conclusione, la domanda finale rimane la stessa di sempre: dove sono le autorizzazioni di impatto ambientale per i cambiamenti di percorso del progetto Treno Maya?
Ulteriori informazioni:
Qui potete consultare il testo completo del comunicato stampa in spagnolo ed inglese.