Olio di palma: la farsa della Total
15 lug 2021
La compagnia petrolifera francese Total ha annunciato che dal 2023 vuole eliminare gradualmente l'olio di palma come materia prima per biocarburanti. Con questo annuncio inizia una campagna per presentarsi come un'azienda ecologica. La compagnia petrolifera vorrebbe dare l’impressione di anticipare le normative che regolano la fine dell'uso dell'olio di palma. Ma le cose non stanno così.
Total è uno dei più grandi produttori mondiali di petrolio e gas naturale e si sta avviando verso una trasformazione verde. A maggio, l'azienda ha scelto un nuovo nome, TotalEnergies, e dice che quest'anno spenderà il 20% dei suoi investimenti in energie rinnovabili, come parchi solari e parchi eolici offshore.
In un'intervista, l'amministratore delegato del gruppo, Patrick Pouyanne, ha annunciato l'intenzione di abbandonare l’uso dell'olio di palma per la produzione di biocarburanti a partire dal 2023. Dietro questa decisione non ci sarebbe la consapevolezza dell'azienda riguardo alla portata della distruzione delle foreste tropicali per fare spazio alle piantagioni di olio di palma, ma un semplice calcolo economico:
Total ha convertito una raffineria di petrolio a Médé, vicino a Marsiglia, per la produzione di biocarburanti e usa principalmente derivati dell'olio di palma come materia prima. Il previsto inasprimento delle normative per l’uso dell’olio di palma in futuro probabilmente renderà l'uso di questa materia prima non più redditizio. La dichiarazione di Pouyanne che vuole dare l’impressione che TotalEnergies abbia deciso di non utilizzare l'olio di palma per ragioni ambientali è pura propaganda.
Nel 2020, il governo francese ha eliminato le esenzioni fiscali per l'olio di palma su pressione delle organizzazioni ambientali. La produzione di biodiesel e di carburante idrogenato (HVO) dall'olio di palma puro non era più redditizia.
Per ostacolare questa decisione, Total ha fatto molta pressione e ha intentato una causa presso il Consiglio costituzionale francese, che ha perso. Ma il governo aveva lasciato comunque la possibilità di usare un escamotage per aggirare la norme, utile per le compagnie petrolifere. Poiché i cosiddetti distillati di grasso di palma (PFAD) erano ancora esenti da tassazione, TotalEnergies aveva sostituito la sua produzione di biocarburante con questo sottoprodotto derivato comunque dall'industria dell'olio di palma.
Ora, la legislazione francese potrebbe anche decidere di tassare i PFAD. Sembra che TotalEnergies avrebbe anticipato la decisione, il che significa l’effettiva fine dell'olio di palma.
Salviamo la Foresta ha organizzato una campagna criticando fortemente l'uso dell’ olio di palma da parte di Total ed ha lanciato una petizione online "Tagliare la foresta per produrre biocombustibili: follia totale", alla quale hanno partecipato quasi 290.000 persone.
La produzione di biocarburanti continuerà a danneggiare le foreste tropicali in futuro, dato che l'olio di soia è sempre più utilizzato. Le importazioni francesi di questa materia prima per produrre biocarburanti sono quintuplicate in cinque anni, arrivando fino a 670.000 tonnellate all'anno, secondo quanto riporta l'organizzazione ambientalista Canopee .
Per piantare milioni di ettari di monocolture di soia, le foreste tropicali e le savane del Sud America vengono abbattute e bruciate. L'olio di soia è quindi altrettanto dannoso per l'ambiente, come l'olio di palma. Questo è il motivo per cui il governo francese sta considerando di limitare le importazioni ai livelli del 2017, che equivarrebbe a circa 140.000 t/a.
Il fulcro del business di TotalEnergies rimangono il petrolio ed il gas, che implica l'esplorazione ed estrazione dei giacimenti, il trasporto, lo stoccaggio, la lavorazione e la vendita attraverso le proprie stazioni di servizio. TotalEnergies è ancora un'azienda che secondo noi si arricchisce a dismisura distruggendo e inquinando l'ambiente ed emettendo enormi quantità di emissioni dannose per il clima.
Se non avete firmato la petizione di Salviamo la Foresta, potete farlo qui.