Vittoria del popolo honduregno nel processo per l'omicidio di Berta Caceres
14 lug 2021
È una vittoria popolare! Questo è stato il sentimento trasmesso dopo la condanna di Roberto David Castillo Mejía, uno degli esecutori dell'omicidio di Berta Cáceres, l'attivista ambientalista e vincitrice del premio Goldman, assassinata il 2 marzo 2016 nella sua casa in Honduras.
Berta Cáceres insieme al Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell'Honduras COPINH, ha denunciato per anni gli impatti negativi del progetto idroelettrico Agua Zarca, della società Desarrollos Energéticos S.A. DESA. I dirigenti della società sono stati chiamati in causa per la loro presunta responsabilità nell'omicidio. Infatti, un rapporto del Gruppo Internazionale di Esperti GAIPE indica che l'attivista è stata uccisa su ordine della compagnia.
Questo progetto ha messo in pericolo il fiume Gualcarque, da cui gli indigeni Lenca dipendono per il loro sostentamento.
Il processo contro Castillo, che è stato arrestato nel 2018 quando intendeva lasciare il paese per gli Stati Uniti, è iniziato nell'aprile 2021 a Tegucigalpa.
Nel 2019, altre persone implicate nel crimine sono state condannate tra queste Mariano Díaz, un ufficiale dell'esercito; Douglas Geovanny Bustillo, un ex ufficiale del corpo militare; Sergio Ramón Rodríguez, ex manager della società e Henry Hernández, un ufficiale militare in pensione. Inoltre, altre persone sono state accusate di essere coinvolte nell’omicidio e condannate, come Elvin Heriberto Rápalo Orellana, Edilson Duarte Meza e Óscar Arnaldo Torres Velásquez.
Il processo contro David Castillo ha rappresentato uno sforzo considerevole per tutte le vittime e grazie agli sforzi indefessi del COPINH sono riusciti a fare breccia nell'impunità imperante in Honduras.
Oggi, il processo non è ancora finito. La sentenza di condanna di David Castillo sarà annunciata il 3 agosto e il COPINH continua a lavorare per ottenere giustizia per Berta, e per portare a processo i membri della famiglia Atala che sono considerati gli autori intellettuali.
Da parte sua, la banca olandese FMO ha rilasciato una brevissima dichiarazione la settimana scorsa, il 6 luglio, in cui dichiara di aver "preso atto del verdetto del processo contro David Castillo in Honduras". Nella stessa dichiarazione la dirigenza della banca riconosce anche di aver "finanziato una società il cui amministratore delegato è stato ora riconosciuto colpevole di essere coinvolto in un omicidio" e che per questo si sente "devastata". Le organizzazioni olandesi BOTH ENDS e SOMO hanno monitorato da vicino gli investimenti della FMO, esprimendo preoccupazione per la procedura di due diligence, così come per la "riluttanza della banca ad ascoltare le preoccupazioni delle comunità e della società civile sui progetti che finanzia".
Non possiamo non riflettere sull’atrocità rappresentata dalla decisione presa da uomini d'affari di assassinare una persona che può essere un ostacolo per i loro progetti e sul ruolo gravemente complice che giocano le banche europee in queste reti di potere e di morte. Ecco perché è così urgente e necessario lavorare con una visione chiara utile a svelare queste strutture di potere e violazione dei diritti e contribuire alla trasformazione del mondo di oggi.
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Di seguito condividiamo il comunicato del Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell'Honduras COPINH sulla sentenza nel processo contro David Castillo perché si faccia #JuisticiaParaBerta - 5 luglio 2021
Il Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell'Honduras, COPINH, l'equipe legale del Movimento Ampio per la Dignità e la Giustizia, insieme alle figlie, al figlio e alla madre di Berta Cáceres di fronte alla condanna contro l'imputato David Castillo per l'omicidio della nostra collega Berta Cáceres, emessa dalla Prima Sezione del Tribunale di Prima Istanza con Giurisdizione Nazionale, informiamo la comunità nazionale ed internazionale rispetto a quanto segue:
1. La condanna emessa da questo tribunale sta a significare che le strutture di potere non sono riuscite, in questo caso, a corrompere la giustizia, e che la struttura criminale della famiglia Atala Zablah, di cui il condannato David Castillo Mejía è uno strumento, non ha raggiunto i suoi obiettivi.
2. Reiteriamo che la Causa Berta Cáceres per la Giustizia in Honduras non finisce con questa risoluzione, ma intende portare davanti alla giustizia gli autori intellettuali di questo crimine, DanielAtala Midence, José Eduardo Atala, Pedro Atala e Jacobo Atala e altre persone e istituzioni coinvolte
3. Riconosciamo questo passo di giustizia come una vittoria per i popoli del mondo che hanno accompagnato questo processo, per la comunità solidale e per i diritti umani.
4. Esigiamo l'immediata cancellazione della concessione sul fiume sacro Gualcarque della comunità Lenca e il perseguimento di tutti coloro che sono coinvolti nella sua concessione illegale e corrotta.
5. Esigiamo lo smantellamento delle reti criminali che attualmente continuano ad operare e che durante il processo si sono adoperate per promuovere l'impunità dei gravi crimini esposti durante il processo, dei quali forniamo le prove.
6. Denunciamo il maltrattamento sistematico e costante delle vittime da parte dei pubblici ufficiali; è inaccettabile che una vittima, durante il suo processo, non possa parlare o le venga impedito di entrare in un distretto giudiziario.
7. Siamo profondamente grati per tutto l'accompagnamento nazionale e internazionale delle comunità, organizzazioni, istituzioni e persone solidali che hanno condiviso e reso possibile l'apertura del cammino verso la giustizia in questo caso.
8. Esortiamo la comunità internazionale e nazionale a continuare negli sforzi contro l'impunità in Honduras e ad appoggiare il lavoro dignitoso delle organizzazioni sociali e popolari.
9. Riprendendo le parole della nostra Berta Cáceres, ribadiamo che la giustizia viene costruita dal popolo a partire dal nostro lavoro quotidiano, con la difesa dei nostri territori, la realizzazione dei nostri progetti di vita e la lotta costante contro le disuguaglianze e le ingiustizie.
Redatto nel campo femminista Viva Berta, nella città di Tegucigalpa il 5 luglio 2021.