Lavoro minorile: il lato oscuro del cioccolato

Lavoro minorile in una piantagione di cacao, Costa d'Avorio © Daniel Rosenthal
234.359 firmatari

1,2 milioni di bambini lavorano nelle piantagioni di cacao. Molti contadini non possono sostenersi lavorando e le foreste vengono distrutte, anche nelle aree protette. Le aziende hanno promesso di affrontare questi problemi da decenni, senza risultati. La UE deve agire con urgenza per fermare questi crimini.

Lettera

CA: Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio

“Per porre fine al lavoro minorile, alle violazioni dei diritti umani e alla deforestazione, urge una regolamentazione UE per il settore del cacao.”

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Il Natale ha il gusto del cioccolato. Ma non per tutti i bambini è un piacere da gustare:1,2 milioni devono lavorare nelle piantagioni di cacao per aiutare le loro famiglie i cui guadagni servono a malapena per sopravvivere. Intere famiglie lavorano duramente per l'industria del cacao senza uscire dalla povertà. 

Molte delle piantagioni di cacao sono state create dove c'erano foreste. La Costa d'Avorio, uno dei maggiori fornitori al mondo di cacao, ha perso quasi tutte le sue foreste, compresi alcuni degli ultimi habitat degli scimpanzé in pericolo di estinzione. Anche i parchi nazionali vengono abbattuti per la produzione di cacao. Nella regione amazzonica del Perù, centinaia di ettari di foreste intatte sono state distrutte. 

Niente di nuovo, in ogni caso. Le industrie del settore promettono da almeno due decenni di porre fine al lavoro minorile, alle violazioni dei diritti umani e alla distruzione ambientale, ma poco è migliorato. Temono di perdere clienti e profitti nel fare la prima mossa. 

Le promesse e le iniziative volontarie chiaramente non funzionano, quindi abbiamo bisogno di un regolamento UE giuridicamente vincolante: il cacao importato nella UE deve essere:

- esente da violazioni dei diritti umani, compresi il lavoro minorile e il lavoro forzato

- capace di fornire un reddito sostenibile agli agricoltori in modo che possano sfamare le loro famiglie

- esente da attività di deforestazione e distruzione ambientale.

La UE è il primo importatore di cacao e produttore e consumatore di cioccolato in tutto il mondo. Se la UE non affronta questa crisi, nessuno lo farà.

La UE deve assumersi questa responsabilità!

Potete sostenere questa petizione alla UE e al Ministro Italiano delle Politiche Agricole firmando e condividendone i contenuti tra le vostre reti di contatti. Grazie! 

Lettera

CA: Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio

Egregio Ministro Centinaio,

Il cioccolato ha un oscuro segreto: 1,2 milioni di bambini lavorano nelle piantagioni di cacao, i proventi del lavoro dei contadini non sostengono le famiglie e le foreste vengono distrutte per ulteriori piantagioni. Sono passati almeno due decenni e il settore globale del cacao si è mosso con iniziative volontarie, ma ha raccolto pochi risultati nell'affrontare questi problemi urgenti.

La regolamentazione della UE sarà fondamentale per ottenere cambiamenti nel settore e garantire che tutti gli attori siano responsabili della loro condotta ambientale e sociale. In qualità di importatore primario mondiale, trasformatore e consumatore di cacao, la UE avrebbe un impatto cruciale nel settore del cacao regolando le sue importazioni. Ciò seguirebbe le orme dell'attuale regolamentazione della catena di approvvigionamento della UE nei settori del legno, della pesca e nel settore minerario.

Un approccio normativo può comportare notevoli vantaggi, anche per i produttori, poiché consentirebbe loro di rispettare i diritti umani e la tutela dell'ambiente senza le ripercussioni negative dell'abbassamento dei prezzi rispetto alla concorrenza a scapito della sostenibilità.

Alla Conferenza mondiale sul cacao del 2018 a Berlino, la Dichiarazione di Berlino della conferenza ha concluso che "l'adesione volontaria non ha portato ad un impatto sufficiente", e che c'era bisogno di "potenziali misure normative da parte dei governi".

I clienti europei vogliono essere sicuri che il cioccolato che acquistano sia:

- esente da violazioni dei diritti umani, compresi il lavoro minorile e il lavoro forzato

- capace di fornire un reddito sostenibile agli agricoltori in modo che possano sfamare le loro famiglie

- esente da attività di deforestazione e distruzione ambientale.

La Francia ha già presentato il suo sostegno a una legge europea sul cacao. L'Italia dal canto suo alla conferenza mondiale di Berlino lo scorso Aprile si è trovata d'accordo con la necessità di assicurare una redditività equa ai coltivatori di cacao nel mondo, per garantire la sostenibilità del cacao.

Ora è necessario passare ai fatti, impegnandosi a proteggere i bambini, le popolazioni rurali e l'ambiente nei paesi produttori di cacao e sostenere la regolamentazione della UE per il settore globale del cacao.

Distinti saluti,