Perù: fermare il boom della palma da olio

Addio alla foresta Addio alla foresta (© Julio Juan Morel Morales)
155.484 firmatari

In Perù, l'ONU sta finanziano la produzione di olio di palma, cacao e caffè con 100 milioni di dollari per disincentivare la coltivazione di coca. Con il programma sono arrivati gli investitori, e vaste aree di foresta amazzonica sono state abbattute. Anche alcuni ex dipendenti ONU avrebbero considerato le monocolture un buon affare. 

News e aggior­namenti Lettera

CA: ONU; Governo del Perù

“Le Nazioni Unite devono adottare tutte le misure necessarie per fermare l'abbattimento delle foreste per la coltivazione della palma da olio ed il cacao”

Leggi tutta la lettera

"All’ombra delle Nazioni Unite ci sono molti criminali. I funzionari ONU che sono venuti a lavorare qui non hanno perseguito gli obiettivi della loro missione, ma hanno pensato ai loro guadagni personali a scapito nostro" questa la testimonianza di un agricoltore per il servizio televisivo tedesco " Soldi dei contribuenti per la cocaina della mafia? "(in tedesco " Steuergelder für die Kokain-Mafia? ").

Insieme al giornalista Wilfried Huismann, Salviamo la Foresta/Rettet den Regenwald ha investigato le accuse di deforestazione in Perù. La deforestazione sarebbe correlata ad un programma di sviluppo delle Nazioni Unite che incoraggia gli agricoltori a piantare palma da olio, cacao o caffè per il mercato globale, invece della coca che alimenta il narcotraffico internazionale. Gli agricoltori si lamentano dei prezzi troppo bassi stabiliti dai compratori.

Quasi 100 milioni di dollari la cifra investita dall'Ufficio delle Nazioni Unite per contrastare la Droga ed il Crimine nel progetto UNODC.  Nonostante la grossa somma, che comprende diversi milioni della UE, il Perù ha raggiunto con la Colombia il primato nella produzione di coca nel mondo. Anziché ridurre la coltivazione di coca con il programma è aumentata la deforestazione per la coca e per le monocolture industriali.

L’ONU ha portato alcuni investitori in Perù come consulenti. Lo statunitense Dennis Melka ha avviato aziende per implementare 100.000 ha di piantagioni di palma da olio e cacao nel paese. Circa 15.000 ha di foreste sarebbero già state convertite in piantagioni dal gruppo Melka.

Alcuni dipendenti del progetto delle Nazioni Unite starebbero lavorando per Melka, sostiene Die Zeit. Le loro informazioni privilegiate avrebbero un ruolo centrale nei loro progetti.

L'ONU rimane in silenzio, e l'amministrazione peruviana sarebbe basita.

 

Infor­mazioni

L'investitore americano Dennis Melka è giunto in Perù con un contratto in qualità di consulente per le Nazioni Unite per il programma di sviluppo, riporta Die Zeit. A Sarawak, nel Borneo, aveva già creato e registrato la compagnia palmicultrice Asian Plantations.

Nel 2011, Melka e il suo socio Bill Randall dichiaravano ad un mezzo di comunicazione di volersi espandere in America Latina. Il Fondo per l’Agricoltura del Pacifico voleva investire 50 milioni di dollari in piantagioni di palma da olio in Perù, dove il programma UNODC appoggiava i coltivatori di coca nella conversione delle coltivazioni, secondo Randall. Dennis Melka, dal canto suo, ha chiarito che l'olio di palma dopo la coca sarebbe la seconda materia prima agricola più redditizia del mondo.

Al giornale economico The Edge di Singapore, Melka ha dichiarato che la sua azienda United Cacao SEZC replica il modello delle piantagioni del Sud-Est asiatico, in Perù. In Perù avrebbe ricevuto un grande sostegno da parte delle Nazioni Unite. L'ONU avrebbe contato sull’appoggio di molte persone che lavorano a livello locale per convincere chi si dedicava alla coltivazione di coca di passare a quella di cacao, si legge in The Edge: "Ci siamo riuniti con persone provenienti dalle Nazioni Unite e abbiamo spiegato tutto", ha dichiarato Melka.

Almeno sei ex dipendenti delle Nazioni Unite potrebbero lavorare per Melka. L’allora direttore del progetto, Alfredo Rivera, è ora manager per l’ investitore americano. Lavorava già per Melka quando ancora stava ricevendo uno stipendio da parte dell'ONU, si dice nel servizio televisivo "Denaro dei contribuenti per la Mafia della cocaina? - Sospetti sugli addetti delle Nazioni Unite" prodotto dal canale televisivo tedesco WDR.

Anche il direttore tecnico del programma di sviluppo alternativo delle Nazioni Unite per diversi anni, il tedesco Hans Jochen Wiese, sarebbe coinvolto in manovre discutibili e avrebbe aiutato Melka, sempre secondo il rapporto di WDR.

Nel frattempo, il gruppo Melka ha implementato 12.200 ettari di piantagioni industriali di palma da olio e 2.126 ettari di monocolture di cacao nella foresta, come comprovano ricercatori statunitensi con l'aiuto di foto satellitari. Al posto di Tamshiyacu nella foresta Amazzonica, a detta di Melka , è stata implementata la piantagione di cacao più grande del mondo. Il conglomerato di aziende United Cacao SEZC con sede nelle Isole Cayman è stato quotato in Borsa a Londra a fine 2014.

L’occupazione dei terreni e la deforestazione hanno colpito anche la comunità indigena Shipibo di Santa Clara di Uchunya a Ucayali. Gli antichi abitanti si lamentano perchè le loro terre ancestrali nella foresta sono state occupate e tagliate dall’impresa Firma Plantaciones de Pucallpa SAC, una società del gruppo di Melka. La palma da olio ha sostituito la foresta pluviale per 6.464 ettari.

L'ONU ha finora mantenuto uno stretto riserbo riguardo le accuse e ha respinto le richieste di interviste. Le informazioni sarebbero prese in seria considerazione e sarebbero state avviate indagini interne, questa la risposta per iscritto al giornalista Wilfried Huismann. Una cosa è certa: i problemi sono noti da anni alle Nazioni Unite. Non ci sono state conseguenze e i problemi causati e i danni inflitti non hanno trovato una soluzione e riparazione.

L'ex responsabile del progetto, il tedesco Hans Jochen Wiese, lavora oggi per UNODC a Myanmar. Qui deve combattere la coltivazione del papavero da oppio con piantagioni di caffè per il mercato mondiale.

Anche il governo tedesco deve agire. Non solo finanzia il programma di sviluppo delle Nazioni Unite, ma ha anche siglato un accordo internazionale per la protezione delle foreste tropicali in Perù. Milioni di euro dovrebbero essere investiti nella cooperazione per la conservazione delle foreste nel paese sudamericano.

 

Articoli

- Die Zeit: Perù: Der König im Kokaland 

- The Edge Singapore: United Cacao replicates Southeast Asia’s plantation model in Peru, says CEO Melka 

TV

- Rapporto del canale WDR- "Steuergelder für die Kokain-Mafia? - ONE Mitarbeiter Unter Verdacht " e un aggiornamento del 09/07/2016

Sito web del progetto di monitoraggio dell’Amazzonia Andina (MAAP) sulla deforestazione per la coltivazione di piantagioni di palma da olio e di cacao:

- Palma da olio su larga scala provoca la deforestazione delle foreste primarie nell’ Amazzonia peruviana 

- Confermando il progredire della deforestazione su larga scala nell’Amazzonia peruviana 

- La deforestazione su larga scala per il cacao e l’ olio di palma a Tamshiyacu, Perù 

Lettera

CA: ONU; Governo del Perù

Gentili Signore ed Egregi Signori.

Il programma di sviluppo alternativo delle Nazioni Unite contro la coltivazione di coca in Perù è apparentemente fuori controllo. Alcuni dipendenti del progetto avrebbero guadagnato a scapito degli agricoltori, come riportato dal programma del canale TV tedesco WDR “Denaro dei contribuenti per la mafia della cocaina?” (in tedesco "Steuergelder für die Kokain-Mafia?") e dall’ articolo sul giornale Die Zeit "Il re nel paese della coca”.

Alcuni indizi raccolti conducono a frantoi di olio di palma finanziati per mezzo delle Nazioni Unite che oggi sarebbero usati per riciclare denaro proveniente da fonti illegali.

Inoltre, il programma fomenterebbe l’abbattimento delle foreste in Perù. L'investitore americano Dennis Melka che le Nazioni Unite hanno portato in Perù come consulente, intende stabilire 100.000 ettari di piantagioni di palma da olio e cacao.

Ex dipendenti con posizioni di leadership nel programma delle Nazioni Unite apparentemente lavorano per Melka. Grazie alle loro informazioni privilegiate e ai contatti di cui dispongono aiuterebbero l'investitore ad ottenere le superfici di foresta per implementare le piantagioni. Su 15.000 ettari di foreste, secondo dati scientifici, si estendono ora le monocolture industriali del gruppo Melka.

E 'molto preoccupante che simili accuse siano sollevate contro i lavoratori del Programma delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine UNODC, il cui compito è in realtà quello di combattere il traffico di droga, il riciclaggio di denaro, la corruzione e la criminalità organizzata.

Per favore, prendete tutte le misure necessarie per fermare senza indugi l'abbattimento di foreste per la coltivazione di palma da olio e di cacao. Aiutate il Perù ad investigare i casi, a perseguire i colpevoli con azioni legali e a porre rimedio ai danni causati.

Distinti saluti,

News e aggior­namenti