Fermare l'estinzione delle specie in Europa
Pavoncelle e Pittime reali spariranno per sempre? Il volo delle farfalle sarà presto un ricordo del passato? Due terzi di tutte le specie animali e vegetali in Europa sono minacciate. Nonostante questo, la Commissione Europea indebolisce la tutela dell'ambiente. Chiediamo misure efficaci per fermare l'estinzione delle specie.
LetteraCA: Commissione europea
“Non indebolire la tutela dell'ambiente e delle specie animali e vegetali, due terzi delle quali sono in via di estinzione. Sono necessarie norme efficaci.”
Da 25 anni, il numero di specie animali si sta riducendo drasticamente. Gli uccelli: la specie particolarmente colpita.
L’Italia possiede il più alto numero di specie animali e vegetali in Europa ed è un’importante tappa sulle rotte di migrazione di molte specie. Sono presenti almeno 548 specie di uccelli di cui 250 nidificanti. Il numero di molte specie di uccelli è in calo. Secondo l'organizzazione specializzata Lipu/Birdlife, abbiamo perso circa dieci milioni di rondini in un decennio e più di 8 milioni di passeri in due decenni.
E’ drammatica anche la sopravvivenza delle le farfalle, un altro importante indicatore della salute dell'ecosistema. Le specie che popolano gli ambienti aperti sono diminuite del 50% negli ultimi due decenni in Europa. I tassi di scomparsa aumentano. L’Italia ospita il 60% delle specie presenti in Europa, di queste il 7% è minacciato a livello UE.
La maggior parte delle aree più protette in Europa sono in condizioni deprecabili e contribuiscono con difficoltà alla conservazione di gatti selvatici, lupi, castori e gru. In Italia si trovano alcune delle specie più minacciate come l’orso bruno, l’aquila di Bonelli e la gru. Per fermare l'estinzione delle specie, la protezione della natura deve essere migliorata con urgenza.
Invece, la Commissione Europea indebolisce le leggi ambientali. Mette in discussione la Direttiva di Conservazione Uccelli e degli habitat naturali e semi naturali e della flora e della fauna selvatiche. Agli occhi della Commissione, sono un ostacolo per le imprese. Gli ambientalisti temono che se le direttive europee si indeboliranno, molte aree e specie protette saranno destinate all'estinzione.
Chiediamo alla Commissione Europea di rafforzare la protezione della natura, invece di sacrificarla per gli interessi economici.
Informazioni
La biodiversità in Italia soffre come nel resto d'Europa e del mondo, vale a dire, la perdita della biodiversità avviene ad un ritmo senza precedenti. Secondo il rapporto dell’IUCN – Comitato Italiano “Lo stato della biodiversità in Italia: sampled red list e red list index” l’alto tasso di uso del suolo, in crescente aumento ogni anno sarebbe il fattore di maggior rischio per la perdita del patrimonio naturale e della biodiversità. L’attività umana sarebbe dunque la maggiore responsabile della perdita della biodiversità in Italia. Le specie endemiche sono maggiormente a rischio e la loro perdita è particolarmente critica poiché “l’insieme unico di genomi rappresentato da quella specie è perso per sempre”.
Come sottolineato dal “Rapporto sulle prestazioni ambientali di OCSE: Italia 2013', in Italia la produzione di rifiuti urbani è aumentata più rapidamente del PIL e sempre secondo il rapporto sono 5.000 i siti contaminati a livello nazionale, il 3% dell’intero territorio nazionale.
Secondo la valutazione dello stato della natura, nell'Unione Europea, il 77% degli habitat sono in condizioni scarsa o molto scarsa. Il 17% delle specie di uccelli sono minacciate e il 15% potenzialmente a rischio, in diminuzione o decimato. Più della metà delle specie più comuni sono protette in una "condizione sfavorevole".
La causa principale dell’ estinzione della specie sono l'agricoltura industriale e l'uso dei pesticidi, l’industria del legno, la pesca intensiva e la costruzione di strade, la presenza di aree industriali e le popolazioni. La politica europea si trova spesso in conflitto con la protezione della natura.
Le direttive europee per la protezione e conservazione della natura
Ci sono due direttive che riguardano la protezione della natura in Europa:
– la direttiva degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche 1992 “Direttiva Habitat”
-e la direttiva per la conservazione degli uccelli selvatici 2009; “Direttiva Uccelli”
Stabiliscono un quadro comune per la conservazione e hanno l’obiettivo di assicurare il ripristino e il mantenimento dello stato di conservazione delle specie e degli habitat naturali di interesse comunitario e di creare la rete, EuropeaNatura2000.
Rete Natura 2000 riunisce 27.000 aree protette
Natura 2000 è una rete ecologica europea per la conservazione della biodiversità costituita da 27.000 aree protette. Si compone di Siti di Interesse Comunitario (SIC), dichiarate da ciascuno Stato, da Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite per la protezione degli uccelli selvatici ai sensi della direttiva 2009/147/CE ”Uccelli”.
In Italia ci sono attualmente 2.314 SIC, 671 ZSC, e 610 ZPS - di queste, 335 sono siti di tipo C, ovvero SIC/ZSC coincidenti con ZPS con una superficie complessiva di oltre 58.176 km2.
E’ possibile visualizzare la cartografia del Progetto Natura 2000 della Rete Natura 2000 Italia seguendo questo link http://www.minambiente.it/pagina/cartografie-rete-natura-2000-e-aree-protette-progetto-natura.
In Europa 18% della superficie terrestre è protetto. Tuttavia, molte aree protette sono molto piccole, come i parchi urbani. Il valore ecologico è molto discutibile in questi casi.
Ultimo Rapporto ISPRA sullo Stato di attuazione della Direttiva Habitat e prospettive future (2007-2012)
Secondo il rapporto ISPRA, nel nostro pese la costituzione della Rete Natura 2000 dimostra da un lato uno stadio “avanzato e soddisfacente in termini territoriali e quantitativi” e dall’altro “le aree in questione tardano a dotarsi (nonostante gli interventi ministeriali del 2002 e 2007) di una vera e propria strategia gestionale, indispensabile per una tutela che non voglia restare soltanto sulle mappe e sugli elenchi”. Inoltre, lo stato di attuazione di Natura 2000 nell’ambiente marino risulta “del tutto insoddisfacente”, rappresentando il 16% a livello UE. La strada è ancora in salita e la biodiversità sempre più in pericolo.
Studi occulti - e filtrati
Le direttive attuali sono efficaci ed efficienti se pienamente applicate, che non è il caso della maggior parte dei paesi dell'Unione europea e dell’Italia in particolare. Le direttive europee sono più severe rispetto alle leggi nazionali di tutela della natura e sono apprezzate dai cittadini. Questo ha rivelato un nuovo studio. Nonostante questo, la Commissione europea intende modificare la legislazione.
Alcune organizzazioni ambientaliste temono che si tratti di un tentativo di modificare le Direttive sugli Uccelli e l’Habitat per renderle più “amichevoli” per le imprese e le loro attività.
Ulteriori informazioni
Direttive sulla tutela della biodiversità
http://www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00003600/3655-rapporto-75-2006.pdf/
Rapporto sulle specie minacciate in Italia e stato di conservazione
http://www.iucn.it/pdf/Lo_Stato_della_Biodiversita_in_Italia.pdf
http://www.iucn.it/liste-rosse-italiane.php
http://www.lipu.it/articoli-natura/11-conservazione/631-europa-ecco-la-lista-rossa-degli-uccelli
http://www.sinanet.isprambiente.it/it/Reporting_Dir_Habitat/rapporto/rapporto_2014_194
Rapporto sulle Performance ambientali OCSE Italia 2013
http://www.oecd-ilibrary.org/environment/rapporto-sulle-performance-ambientali-italia-2013_9789264188754-it
Sito web Lipu/ Birdlife
http://www.lipu.it/Birdlife-International
Europa perde le sue farfalle: Risk Atlas per farfalle europee
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2008-12/haog-bae120908.php
Rete Natura 2000 in Italia
http://www.minambiente.it/pagina/rete-natura-2000
CA: Commissione europea
Egregio Presidente Commissione Jean-Claude Juncker,
Egregio Commissario per l'Ambiente Karmenu Vella
Gentili Signore, Egregi Signori:
la natura in Europa è danneggiata. Due terzi di tutte le specie come le Pavoncelle, Pittime reali e molte farfalle sono minacciate. In Germania, tra le specie di animali e piante, una su sei è considerata in pericolo critico o estinta. In Italia si trova il 35% delle specie minacciate presente nella “Lista rossa” europea della IUCN. Delle 2807 specie valutate nella ricerca, il 5% risulta in pericolo critico di estinzione, mentre il 10% circa si trova in pericolo.
A livello europeo la situazione è altrettanto preoccupante. Le aree più protette non si trovano in uno stato adeguato. Questa è la conclusione di una relazione della vostra commissione. Per fermare l'estinzione delle specie protette la legislazione deve essere più severa.
Per questo non è comprensibile il tentativo di indebolire le leggi europee di conservazione della natura. La proposta di unire in un tutt’uno normativo la direttiva sugli uccelli e quella sugli habitat avrà l'effetto opposto a quello desiderato. Il rischio è che le specie elencate poc’anzi e molte altre raggiungano l’estinzione. In tutta Europa, gli ambientalisti avvertono con preoccupazione rispetto all’ inadeguatezza della riforma proposta.
Vi chiedo di rivedere le vostre decisioni e di rafforzare la protezione della natura, anziché sacrificarla per il bene degli interessi commerciali e delle aziende interessate a sfruttare spazi naturali che sono in realtà da proteggere.
Distinti saluti,