Omicidio per i biocombustibili dell'Unione Europea

Una persona muore per difendere la terra dai biocombustibili Protesta mortale: soldati aggrediscono i contadini (© Feri Irawan)
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Durante le proteste contro una piantagione di palma in Indonesia una persona è morta. La compagnia Asiatic Persada sarebbe la responsabile dell'accaduto, secondo la testimonianza l'attivista Feri Irawan. Rivolgetevi all'Unione Europea che sta favorendo l'espansione di queste piantagioni per produrre biocombustibili e protestate.

Lettera

CA: Autorità Europee

“In Indonesia aumenta la violenza. Una persona del luogo è stata torturata a morte. L'Unione Europea deve fermare la sua politica dei biocombustibili.”

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Il grave conflitto per la terra dei nomadi della foresta in Indonesia dura da tre decadi e attualmente si relaziona direttamente con la politica dei biocombustibili dell'Unione Europea. Gran parte dell'olio di palma che si miscela con il combustibile europeo proviene da piantagioni di palma in Indonesia.

Circa 2000 militrai e forze di sicurezza, che sarebbero stati pagati dalla Asiatic Persada per disperdere le proteste contro la compagnia, avrebbero aggredito e minacciato la popolazione locale. In questo frangente, un contadino conosciuto come Titus è stato sequestrato in casa sua e portato presso un mulino locale, chiamato Bungku, nella provincia di Jambi, durante il tragitto veniva colpito. Integranti della sua famiglia e altri contadini si sono presentati per esigere la sua liberazione. I militari hanno sparato in aria e al suolo. Sei persone sono state colpite gravemente. Uno di questi, conosciuto come Pujiono, è stato ammanettato e legato ai piedi. È morto più tardi in ospedale. Feri Irawan, collega dell'organizzazione controparte locale Perkumpulan Hijau ha ricevuto il corpo di Pujiono dall'ospedale ed ha denunciato il suo omicidio.

Con questi fatti avvenuti il 5 marzo, cresce un conflitto di lunga durata per la popolazione nomade della foresta Suku Anak Dalam di Sumatra. La compagnia palmicultrice ha iniziato a tagliare le foreste dei nomadi nel 1986. Però, la popolazione non si è lasciata sfollare dalla terra dei loro antenati e da allora ha cercato di sopravvivere ad ogni costo in un "deserto" di palma da olio.

Tenedo conto di questa e molte altre situazioni simili, è tempo che le autorità dell'Unione Europea modifichino senza esitare la politica dei biocombustibili, considerando l'aumento della violenza per la terra.

Infor­mazioni

Feri Irawan dice: "Impera uno stato di guerra che nessuno di noi desiderava." Ci sono spari, molte persone sono state aggredite e necessitano di attenzione medica. Già nel dicembre dello scorso anno, 500 famiglie sfuggirono ai militari e cercarono rifugio nel palazzo del governatore nella capitale della provincia, dove si sono accampati per diverse settimane rivendicando le loro terre e un indennizzo per le loro case. Da quando sono stati sfollati, la palmicultrice Asiatic Persada ha ostacolato il loro ritorno. Inoltre, a fine febbraio ci sono stati nuovi scontri con la polizia.

La Asiatic Persada è appartenuta fino al 2013 alla Wilmar International, la più grande compagnia palmicultrice del mondo. La Wilmar ha venduto la Asiatic Persada per svincolarsi dalle violazioni dei diritti umani e furti di terre. Secondo Feri Irawan, l'olio di palma della Asiatic Persada continua ad arrivare alla Wilmar. Tra i clienti della Wilmar si trovano Unilever e la compagnia finlandese di biocombustibili Nesté Oil.

Foto

Proteste della popolazione contro la piantagione di palma, il furto di terre e la violenza.

In basso: 500 famiglie si sono rifugiate nell'ufficio della nostra organizzazione controparte Perkumpulan

Nel Hijau Asyl perchè non possono tornare alle loro terre. Foto: Feri Irawan


Cronologia della violenza

5.3.2014

Ore 15.12, ora locale
Sequestro di Titus, 26 anni, da parte dei militari. Titus è seduto con la sua famiglia davanti a casa sua nel villaggio di Mentilingan. Sei militari prelevano Titus in un veicolo della polizia e si dirigono alla fabbrica della Asiatic Persada.


Il sequestro di Titus si relaziona con il fatto che è stato testimone di quando i militari hanno ritirato un cartello in una porzione di terra che si trova in disputa con due filiali della Asiatic Persada. Il cartello era stato posto su incarico dell'avvocato dei contadini di Mentilingan. Certificava che la terra è di proprietà della comunità.

Ore 15.15
Per giungere alla fabbrica che si trova a Sungai Kandang ci vogliono 3 kilometri. A metà del tragitto fanno uscire Titus dal veicolo. I militari lo torturano: lo picchiano, lo prendono a calci e gli orinano addosso.

Ore 15.40
Titus arriva ferito alla fabbrica. Qui lo colpiscono con forza sulla schiena con bastoni di ratan. Poi gli chiedono di pulire il proprio sangue con la lingua.

Ore 16.10
La famiglia di Titus, indigeni Suku Anak Dalam e contadini di Mentilingan, un totale di 20 persone, si dirigono alla fabbrica per chiedere dove sia Titus. I militari li bloccano e sparano in aria e a terra.

Ore 16.30
La maggioranza è in moto, quando i militari e gli agenti di sicurezza della compagnia si avventano su di loro. Sei degli indigeni Suku Anak Dalam vengono colpiti duramente: Pujino (34 anni), Adi (24), Ismail (31), Dadang (56). Pujino non oppone resistenza alcuna. Quando gli altri cercano di aiutarlo vengono fermati con violenza dagli agenti di sicurezza che infine li cacciano.

Ore 16.45
Testimoni oculari attestano come l'ambulanza della Asiatic Persada lascia la fabbrica. Titus vede come gli agenti di sicurezza colpiscono e torturano Pujino mentre giace inerme nell'ambulanza.

Ore 19.30
Arriva l'ambulanza all'ospedale Bayangkara nella città di Jambi. Portano Pujiono. Chi lo trasporta lo abbandona immediatamente nel luogo. Secondo il personale medico, si trova in uno stato critico, ma vivo. Alcuni testimoni dicono che non gli viene prestata alcuna assistenza medica. Gli vengono solo pulite le ferite.

Ore 20.00
Le altre cinque vittime arrivano all'ospedale Raden Mataher, sempre nella città di Jambi. Da Bungku a Jambi sono 150 km e ci vogliono 3 ore.

Ore 23.03
Muore Pujiono Bin Tayat. Al momento della morte ha le mani ammanettate e i piedi legati con una corda. Il suo volto è gonfio e pieno botte ed ematomi, dicono i testimoni.
Feri Irawan, Perkumpulan Hijau, 7 marzo 2014

Lettera

CA: Autorità Europee

Durante le proteste contro la piantagione di palma in Indonesia è stata uccisa una persona del luogo. Feri Irawan ha osservato e documentato da vicino questa atrocità. La compagnia Asiatic Persada sarebbe la responsabile del fatto.

Si tratta di un crescendo drammatico del conflitto per la terra dei nomadi della foresta di Sumatra. Il conflitto per la terra dei nomadi della foresta si relaziona con la politica del biodiesel dell'Unione Europea.

Autorità dell'Unione Europea, ponete fine alla vostra politica dei biocombustibili!