L'Indonesia riconsidera di cambiare la legge sull'esportazione del legname dopo le proteste per la deforestazione

Tronchi di albero tagliati Tronchi di albero tagliati (© Pietsau Amafnini)

1 feb 2021

A fine marzo 2020, si è saputo che l'Indonesia voleva permettere nuovamente l'esportazione di legname illegale, inserendo la marcia indietro al percorso decennale di conquiste ambientali. Il pretesto era il sostegno dell’ industria del legname, colpita dalla crisi del coronavirus. La decisione è stata cambiata grazie alle proteste.

A marzo fine marzo 2020, era giunta la notizia che l'Indonesia voleva permettere nuovamente l'esportazione di legname illegale, inserendo la marcia indietro al percorso decennale di conquiste ambientali. Il pretesto era il sostegno dell’ industria del legname, colpita dalla crisi economica causata daglie effetti della pandemia di coronavirus, ancora in atto. 

Attraverso un regolamento posto in essere dal Ministero del Commercio indonesiano, si cambiavano le regole vigenti di esportazione per i prodotti di legno, allentandole. Ma il cambiamento ha portato a tagli forestali di natura illegale ed ha permesso l'esportazione del legname ottenuto in questo modo, mettendo a rischio sia le foreste e la biodiversità che i loro abitanti, principalmente le popolazioni indigene.

Pochi mesi dopo, però, è arrivata una buona notizi: grazie alle pressioni, le proteste e alle denunce di numerosi gruppi ambientalisti, tra cui Salviamo la Foresta, il Ministero del Commercio ha revocato la decisione l'11 maggio 2020. I gruppi, le associazioni e organizzazioni ambientaliste hanno posto l’accento sul pericolo che la misura proposta potesse minare gli sforzi internazionali in atto per combattere il taglio degli alberi in modo illegale e la deforestazione. 

In generale, nonostante questo buon risultato, a nostro avviso, l'Unione Europea deve mantenere sempre una posizione ben chiara rispetto al rifiuto del permesso di importazione di questo tipo di legname per il suo mercato interno.